Roma, 24 set. - (AdnKronos) - Chi abita in una grande città difficilmente 'investe' sulla propria bicicletta: c'è sempre il rischio che venga rubata. Di antifurto per bici intelligenti si è già sentito parlare, ma certo non sono ancora diffusi. L'ultima proposta, ancora embrionale, viene da due ricercatori italiani del Polo logistico universitario di Livorno: Massimiliano Petri e Marco Frosolini. Il loro prototipo si chiama "SaveMyBike" ed è stato lanciato sul sito di crowdfunding Eppela per raccogliere fondi ed essere sviluppato.
L'augurio degli inventori è che meno furti di biciclette portino a un aumento della mobilità sostenibile nelle grandi città. SaveMyBike funziona tramite una app per smartphone e un sensore inamovibile da installare sul mezzo. Prevista anche la costituzione di alcune aree di parcheggio urbano sicure (almeno cinque per città) per disincentivare i parcheggi 'abusivi' e poco controllati.
Quando la bici, parcheggiata nelle zone sicure, viene allontanata da una persona diversa dal proprietario, questo e tutti gli utenti iscritti al sistema ricevono un avviso; in questo modo il controllo è "partecipato" e più collaborativo.
Fondamentale la collaborazione degli ausiliari del traffico, che - avvisati velocemente del furto tramite bluetooth - si potrebbero mobilitare in tempo per ritrovare il mezzo. Se le ricerche vanno a buon fine, il proprietario riceve un avviso con la localizzazione per andare a recuperare la bicicletta.
Con questo progetto sarebbe possibile monitorare gli spostamenti ciclabili in modo da permettere all'amministrazione di pianificare la mobilità nel migliore dei modi. Infine, previsti sconti sull'assicurazione contro il furto: perché in fondo, le precauzioni non sono mai troppe.