Ecologia

Raccolta differenziata: un aiuto dal robot riciclone del MIT

Un robot che sa il fatto suo sulla spazzatura: è un progetto del MIT per rendere più efficienti le linee di smaltimento nei centri dove arrivano i nostri rifiuti, e ridurre errori e sprechi che portano inevitabilmente alla discarica.

Il cartone unto della pizza può andare con la carta? Le lattine vanno nella plastica o nel vetro? Domande banali solo in apparenza, perché lo smaltimento non corretto dei rifiuti domestici può compromettere la possibilità di un corretto riciclaggio e costringere allo smaltimento in discarica di grandi quantità di materiale: è ciò che accade spesso a causa della ceramica (per esempio i piatti) che, erroneamente smaltita come vetro, finisce per mandare in discarica interi carichi di ciò che non è più solamente vetro.

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Il braccio robot del MIT lavora sulle linee di smaltimento per "riconoscere" con maggiore accuratezza i diversi materiali. © MIT

Per ovviare a errori di questo tipo i ricercatori del MIT hanno realizzato RoCycle, un braccio robotizzato dotato di sensori in grado di identificare i diversi materiali sulla linea di smistamento e di separarli.

Amico robot. RoCycle riconosce plastica, carta, vetro e metalli grazie a sensori di prossimità che, posizionati sulle sue pinze, misurano o rilevano dimensioni, rigidità o altri parametri dei rifiuti sul nastro trasportatore.

RoCycle ha una precisione dell’85%: secondo i progettisti, può già essere utilizzato negli impianti di smistamento per separare i vari materiali, ma potrebbe anche funzionare nei depositi di immondizia di grandi comunità, come i super condomini o le residenze per studenti, per controllare che la spazzatura venga smaltita nel contenitore giusto.

Non ti vedo, ma ti sento... Rispetto ai sistemi in uso oggi, basati quasi esclusivamente sul riconoscimento visivo dei materiali, RoCycle offre maggiore efficienza: identificare a occhio, anche se elettronico, ciò che contiene un mucchio di rifiuti può essere difficile anche per un essere umano (che ancora oggi è la forma di "automazione" più in uso lungo i nastri trasportatori). Molti materiali sono infatti "nascosti", ricoperti da altro materiale o rovinati al punto da essere indistinguibili.

Il robot del MIT risolve il problema manipolando uno per uno i rifiuti e affidando l’identificazione del materiale ai suoi sensori.

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Che cosa succede se butto frammenti di specchio, ceramica rotta o bicchieri nel contenitore del vetro? Il carico di vetro va sprecato (nella maggior parte dei casi, non si riesce più a riciclare). Specchi, ceramiche, bicchieri vengono spesso gettati nel vetro, ma sono materiali che non è possibile riciclare: la loro destinazione è nell'indifferenziata. Per approfondire: la miniguida di Focus per risolvere i dubbi più comuni sulla raccolta differenziata. © IFC Films/Courtesy Everett Collection/Contrasto

I ricercatori stanno anche lavorando a una "versione 2" di RoCycle, che grazie a sensori aggiuntivi sarà in grado di riconoscere anche i rifiuti elettronici, dai telefonini ai controller per videogame. Sono, questi, rifiuti speciali, che contengono parti pericolose, come le batterie, ma anche piccole quantità di materiali pregiati, per esempio l’oro, che possono (e dovrebbero) essere recuperati.

Differenziare è tutto. Il corretto smaltimento dei rifiuti, fin dalla pattumiera di casa, è fondamentale per non vanificare i benefici della raccolta differenziata di un'intera comunità. Secondo il MIT, il 25% dei rifiuti differenziati raccolti negli Stati Uniti è talmente contaminato da materiali estranei che non può essere "lavorato": così addio recupero e riciclo, e tutto finisce in discarica, cioè la soluzione peggiore possibile.

Questo accade nonostante le campagne di informazione e sensibilizzazione, anche in Paesi al di sopra di ogni sospetto, come nel Regno Unito, dove tra il 2012 e il 2015 la quantità di rifiuti non riciclabili è aumentata dell’84%.

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Non immaginereste mai che cosa si può fare con il guscio delle uova. © Shutterstock

E dire che sul tema stanno diventando particolarmente sensibili anche Paesi fino ad oggi non particolarmente attenti all’ambiente, come la Cina, il primo acquirente al mondo di immondizia occidentale (nonostante recenti leggi restrittive all'importazione del nostro pattume). Le aziende cinesi specializzate nel recupero e nel riciclo dei nostri rifiuti mandano in discarica ogni carico la cui purezza sia inferiore al 99,5%.

Prendi una decisione. Pensateci la prossima volta che non sapete dove buttare qualcosa: una ricerca sul sito web del vostro comune dovrebbe togliervi ogni dubbio, così da non vanificare gli sforzi di tutti. E per quanto sia spiacevole (per noi) dirlo, se proprio non riuscite a sciogliere un dubbio, meglio una cosa in più nell'indifferenziata che un intero carico di differenziata "guastata" da un rifiuto sbagliato.

30 aprile 2019 Rebecca Mantovani
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