In questi giorni a Sharm-El-Sheik, in Egitto, si decide il futuro del nostro Pianeta: alla COP27 i rappresentanti di 197 Paesi di tutto il mondo dovranno trovare un accordo per cercare di limitare l'aumento della temperatura globale a +1,5 °C (ormai un'utopia) o almeno tenerlo al di sotto dei +2 °C. Per farlo, è fondamentale ridurre le emissioni di gas serra. Abbiamo già visto che una grande fetta di responsabilità è di poche aziende che hanno in mano la quasi totalità delle riserve di combustibili fossili del mondo: ora uno studio finanziato da Oxfam (un'organizzazione non governativa che si impegna per migliorare le condizioni dei poveri nel mondo) pubblicato proprio il giorno dell'inaugurazione della Ventisettesima Conferenza delle Parti (COP27), punta il dito contro i miliardari, rei di emettere (investendo in aziende altamente inquinanti) un milione di volte in più di CO2 del cittadino medio.


Superinquinatori. Lo studio ha analizzato gli investimenti dei 125 miliardari più ricchi al mondo (i dati sono della lista Bloomberg, aggiornati ad agosto 2022) considerando solo le aziende nelle quali avevano una partecipazione superiore al 10% e assegnando poi a ciascun individuo una parte proporzionale delle emissioni inquinanti prodotte dall'azienda. Dai dati è emerso che ogni miliardario incluso nella ricerca emette annualmente in media tre milioni di CO2 solo in relazione ai propri investimenti, una quantità più di un milione di volte superiore alle 2,76 tonnellate pro capite emesse dal 90% della popolazione mondiale. In totale, i 125 miliardari alimentano con i loro investimenti l'emissione di quasi 400 milioni di tonnellate di CO2, una quantità pari a quella dell'intera Francia, un Paese di 67 milioni di abitanti.
Stime al ribasso. Le stime sono molto probabilmente al ribasso, poiché i miliardari e le aziende che non rendono pubblici i dati sulle loro emissioni (e non sono quindi stati inclusi nello studio) sono quelli che hanno un impatto climatico maggiore. Dall'analisi è emerso comunque che il 14% degli investimenti dei miliardari era in settori inquinanti, e solo un riccone su 125 aveva investito in un'azienda di energia rinnovabile.


Iniziare a parlarne. La richiesta di Oxfam è chiara: bisogna iniziare a pesare la responsabilità dei super ricchi nella crisi climatica, tassando gli investimenti inquinanti. «La COP27 deve mettere in luce questo aspetto negativo delle grandi aziende e dei loro ricchi investitori, che traggono profitto dall'inquinamento», sottolinea Nafkote Dabi di Oxfam. Scelte diverse portano a esiti diversi: investendo in aziende con standard sociali e ambientali più elevati, le emissioni potrebbero diminuire fino a quattro volte rispetto ad ora.