Roma, 29 dic. (AdnKronos) - Roma ultima tra le capitali e le grandi città europee per dotazioni di metropolitane, tram, ferrovie suburbane. Sono i numeri a certificarlo, spiega Legambiente, mettendo a confronto la capitale con le altre realtà del continente. Abissale la distanza sia rispetto alla dotazione infrastrutturale di città molto più piccole come Amsterdam, Bruxelles o Vienna che di aree metropolitane più grandi come Londra o Parigi. Roma si trova indietro anche a una città come Budapest.
La Capitale offre una media di 0,077 km di metropolitane, linee suburbane e tram ogni 1.000 abitanti che è la dotazione più bassa in assoluto. E questo - sottolinea l'associazione ambientalista - spiega anche un altro record che caratterizza la città eterna, quello del possesso di automobili, pari a 71 auto ogni 100 abitanti, quando a Berlino sono 35 e a Londra 36.
"E allora - sottolinea Legambiente - è abbastanza facile trovare la spiegazione allo smog e all'inquinamento. Ma l'aspetto più drammatico di questa analisi che occorre sottolineare è che la situazione di Roma nei prossimi anni non cambierà. Perché non c'è un solo chilometro di nuove linee di tram in cantiere o finanziato e per le linee metropolitane è stato finanziato solo il prolungamento della Metro C per 3,6 chilometri in più rispetto alla situazione attuale. Per il resto promesse vaghe e nessuna speranza, neanche per la famosa chiusura dell’anello ferroviario di cui si parla da oltre 20 anni".
"I cittadini romani, come quelli delle altre aree urbane italiane, devono poter sperare che la realtà possa cambiare - commenta Edoardo Zanchini, vicepresidente nazionale Legambiente - Devono poter respirare aria finalmente pulita e avere le stesse opportunità di muoversi con una metropolitana o un tram, rinunciando all’uso dell’auto privata, che hanno gli altri cittadini europei. Ma senza un reale cambio delle politiche nazionali la situazione rimarrà invariata".
Zanchini ricorda che "nella Legge di stabilità non sono state stanziate risorse per comprare treni per i pendolari, come invece continuano a fare tutti gli altri Paesi europei, proprio perché consapevoli che quella della mobilità urbana è una questione nazionale. Guardando a quanto il governo Renzi ha stanziato per Anas, Fs e grandi opere si ha la conferma del totale disinteresse per le aree urbane e quindi la conferma anche del fatto che milioni di italiani continueranno a vivere nella situazione di inquinamento che subiamo in questi giorni".