Roma, 13 feb. - (AdnKronos) - C'è una coppia di lupi, Slavc e Giulietta, che vive ormai stabilmente nei boschi della Lessinia, a due passi da Verona, la città simbolo degli innamorati. Il maschio proviene dalla Slovenia, mentre Giulietta è un esemplare italiano. Una storia d'amore tra lupi che vale la pena ricordare, in occasione di San valentino, perché se nelle favole il lupo è il cattivo, nella realtà è lui la vittima dell’uomo: in Italia si stima che ogni anno muoiano almeno 300 lupi, su una popolazione di circa 1600 tra Alpi e Appennini.
In occasione della festa degli innamorati, il Wwf invita a compiere un gesto d’amore per il lupo: grazie alla campagna "Viva il lupo", che proseguirà anche nei prossimi mesi, è possibile adottare questa specie. Si contribuisce così a donare recinti elettrificati e cani pastore agli allevatori per risolvere la conflittualità tra predatori naturali (come il lupo) e gli allevatori stessi. E i lupi potranno muoversi senza il rischio di finire in una trappola.
In programma anche la sperimentazione di segnaletiche ottiche luminose per allertare gli automobilisti dell’arrivo in strada di animali selvatici: troppe le morti di lupi per incidenti stradali. L'obiettivo delle iniziative è di garantire l’effettiva funzionalità di biocorridoi naturali tra le Alpi e gli Appennini che permettono ai lupi di spostarsi senza correre pericoli. E' proprio grazie a uno di questi corridoi, quello che collega i boschi del veronese con quelli della vicina Slovenia, che Slavc e Giulietta si sono potuti incontrare e per la seconda volta la coppia si è riprodotta dando alla luce 7 cuccioli, oggi seguiti con molta attenzione da ricercatori.
I biocorridoi naturali costituiscono i collegamenti tra popolazioni selvatiche naturali disgiunte e consentono in molti casi di mantenere popolazioni vitali dal punto di vista riproduttivo. Durante la dispersione questi animali possono compiere anche centinaia di chilometri prima di occupare stabilmente e decidere di colonizzare nuovi territori.
L’Appennino tosco-emiliano, ad esempio, rappresenta un ponte naturale di collegamento tra l’Appennino e le Alpi occidentali, una zona di passaggio abitualmente usata anche dai lupi che nella loro fase di espansione naturale legata alla crescita della popolazione e colonizzazione di nuove aree hanno seguito proprio questa direttrice.
L’areale del lupo, dopo una fase di colonizzazione delle Alpi occidentali, si sta espandendo alle Alpi centrali e orientali con segnalazioni in Piemonte, Lombardia, Trentino e Veneto, arrivando così in poco più di un decennio a rioccupare un antico areale e a creare un ponte naturale con le popolazioni balcaniche e carpatiche della stessa specie, favorito dal sistema delle aree protette e ostacolato dal bracconaggio e dalle uccisioni “legalizzate” in Svizzera e Francia.
Da oltre 40 anni il Wwf si batte per la salvaguardia del lupo, che è passato dai soli 100 esemplari negli anni ‘70, ai circa 1600 lupi tra le Alpi e gli Appennini stimati ad oggi. Ma si tratta ancora di numeri che non lasciano tranquilli per la sorte di questo splendido predatore.
Il lupo continua ad essere una specie minacciata. Predando gli erbivori, i lupi svolgono un ruolo per il controllo espansione delle loro popolazioni, impedendo anche i danni da pascolo eccessivo nei nostri boschi e la diffusione di patologie animali.
Il lupo è parte del patrimonio naturale del Paese e la sua presenza è una grande opportunità per il turismo contribuendo al valore ricreativo ed economico di un territorio: per questo fondamentale suo ruolo ecologico che è importante proteggerlo.