Roma, 13 gen. - (AdnKronos) - Quello assunto dal Premier Renzi per una “crescita intelligente, sostenibile e inclusiva”, dichiarato nel Programma “Europa un nuovo inizio” presentato in occasione dell’inizio del Semestre italiano, è "un impegno mancato". Così il Wwf nel giorno del discorso di Renzi a Strasburgo a chiusura del Semestre.
Mancata la possibilità di presentare un nuovo Patto capace di coniugare la salute dei sistemi naturali con benessere e sviluppo della società, nel rispetto dei principi di equità, innovazione e efficienza nell’uso delle risorse, di tutela e valorizzazione del capitale naturale e dei servizi ecosistemici e per la decarbonizzazione del sistema economico.
Eppure, sottolinea il Wwf, mai come in questo momento sarebbe stato necessario chiedere un cambio di passo dell’Europa, passando dal fiscal compact al wellbeing compact: cioè, dall’attenzione prioritaria agli equilibri finanziari e alle banche alla priorità da dare al "ben-essere" nelle decisioni economiche e sociali.
Deboli, frammentari e non concretizzati i segnali dati su questi argomenti dal Governo italiano che però, sottolinea il Wwf, ha affrontato le scadenze delle Cop 12 della Convenzione sulla Diversità Biologica (Pyeongchang, Corea del Sud, 6-17 ottobre 2014) e della Cop 20 della Convenzione Quadro sui Cambiamenti Climatici (Lima, Perù, 1- 14 dicembre 2014) previste dall’Agenda internazionale dell’Unione e ha dato il suo contributo alla definizione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile del Millennio post 2015.
Sul pacchetto Clima ed Energia 2030, bene la prima definizione dei target a Lima, ma risultato debole. Si prevede il raggiungimento di “almeno il 40%” di riduzione delle emissioni di gas serra, di “almeno il 27%” di energia rinnovabile (obiettivo obbligatorio a livello comunitario) e di “almeno il 27%” di efficienza energetica (obiettivo indicativo, non obbligatorio). Gli obiettivi per efficienza energetica e rinnovabili sono vicini o addirittura al di sotto delle attuali tendenze di crescita.
L’Italia ha svolto un ruolo di mediazione, non già di propulsione verso obiettivi più avanzati, mancando una posizione coraggiosa, mentre a Lima, nella COP 20 Onu sul Clima, le divisioni interne alla Ue, non imputabili all’Italia, hanno impedito una posizione negoziale europea più autorevole.
Sull’attuazione della Convenzione internazionale sulla Biodiversità, da Pyeongchang sono arrivati segnali positivi con la definizione di misure concrete per accelerare l’implementazione del Piano strategico per la Biodiversità 2011 e 2020, per il raddoppio dei finanziamenti dedicati alla tutela della biodiversità da parte dei Paesi sviluppati e per l'integrazione della biodiversità negli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite post 2015.
E' stata lanciata la Carta di Roma sul Capitale Naturale e Culturale che si propone su scala comunitaria di ridurre i sussidi dannosi per l’ambiente, attuare metodologie per contabilizzare il Capitale Naturale e includere gli approcci ecosistemici in tutte le decisioni, le pianificazioni e la gestione del territorio.
Sugli Obiettivi di Sviluppo del Millennio infine, la posizione assunta dal Consiglio Affari Generali del 16 dicembre scorso è ritenuta dal Wwf positiva. Positiva l’enfasi sulla lotta ai cambiamenti climatici, l’importanza della gestione e della tutela delle risorse naturali e la salvaguardia dei servizi ecosistemici come punto di riferimento per lo sviluppo sostenibile e la riduzione della povertà in tutto il mondo. Importante anche il riconoscimento del fatto che le sfide globali richiedono soluzioni globali e che dunque gli obiettivi di sviluppo sostenibile si devono applicare a tutti i paesi, sviluppati e in via di sviluppo.