Il 21 giugno, tra le 21 e le 22, Londra ha subito il primo “black out volontario”: tutte le sue luci, tranne quelle necessarie e di sicurezza, sono state spente per sensibilizzare l'opinione pubblica sul riscaldamento globale.
L'iniziativa si chiama Earth Hour (Un'ora per la Terra), e ha interessato edifici storici e governativi e la popolazione è stata invitata a spegnere le luci non necessarie.
Una nostra lettrice, Irene (alias JackThePenguin), si trova a Londra per un periodo di lavoro. Prima dell’Earth Hour ci ha proposto di raccontare quanto sarebbe avvenuto. Ecco il suo reportage.
Il Big Ben, simbolo della città di Londra, quasi completamente spento alle 21 e 50. Dopo 10 minuti le luci che lo illuminano a giorno sono state riaccese. Foto: © JackThePenguin |
di JackThePenguin
Ok, non mi aspettavo i fuochi d'artificio o una città al buio (specialmente perché alle 9 a Londra è quasi giorno pieno), ma nemmeno che i londinesi ignorassero completamente l'iniziativa. Anche se sponsorizzata da tutti i quotidiani (niente di più che un trafiletto per la verità) e da una delle più famose radio inglesi, la maggior parte delle persone con cui parlo è al corrente dell'iniziativa ma non del giorno o dell'ora, e per lo più nessuno ci fa caso.
Davanti a Buckingham Palace c'è solo una piccola folla di turisti che non ne sa nulla. Le poche finestre illuminate prima dell'inizio dell'Earth Hour rimangono illuminate anche dopo le 9: sono le stanze dello staff, mi spiega una guardia (alta 2 metri e armata di mitra: non che abbia molta voglia di andare a parlarci, invece è gentile e disponibile, anche se mi tratta con una certa condiscendenza, né lui né il suo collega sono interessati all'argomento), i cui occupanti probabilmente non sanno o non si ricordano dell'oscuramento. I lampioni esterni restano accesi, perfettamente inutili data la luce solare.
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Al The Ritz, uno degli alberghi più lussuosi della capitale, sono più diligenti: le lucette delle insegne sono spente e anche alcune all'interno dell'edificio, ma spegnere le luci nelle varie camere resta a discrezione degli ospiti. Per un colpo di fortuna la responsabile dello "spegnimento" del The Ritz, mentre usciva dal lavoro, mi ha sentita chiedere informazioni al custode e si è fermata a parlare. Mi spiega che lo staff dell'hotel ha chiesto la collaborazione di tutti attraverso una lettera lasciata in ogni stanza. Mi sembra soddisfatta: con un minimo sforzo «un edificio famoso come questo può dare risalto all'iniziativa».
Pubblicità al buio
Tappa successiva, Piccadilly Circus. Qui non si possono non notare i giga-pannelli pubblicitari; stasera sono spenti e per chi li ha visti accesi è un discreto shock: la gente si chiede il perché. Specialmente qui sarebbe stato utile un chioschetto per dare informazioni; invece la maggior parte dei presenti andrà a letto senza risposte (tranne quelli che lo sapevano già o a cui lo spiego io...).
Una reporter scatta foto del piccolo black out, non troppo contenta quando mi fermo a parlare con lei. Evita le mie domande e freddamente mi indica la strada verso il Big Ben e la House of Parliament, che secondo i piani dovrebbero essere bui.
Il Big Ben ha detto stop!
Solo il quadrante del grande orologio simbolo di Londra è acceso; tutte le luci che di solito illuminano le pareti sono spente, anche se non si nota moltissimo dato che la strada è illuminata quasi a giorno. Faccio un paio di domande ai passanti e becco una ragazza che lavora per il comune e ha partecipato all'organizzazione di questo evento: quando le dico che pochi ne erano davvero al corrente, mi risponde che hanno fatto il possibile per sponsorizzarlo, ma che d'altronde è difficile raggiungere tutti i cittadini se non attraverso la tv o grandi campagne pubblicitarie, troppo costose. Mi racconta che coordinare lo spegnimento delle luci negli edifici pubblici, anche se con scarso risultato visibile, è stato un gran lavoraccio! Forse non ne vale la pena in termini di risparmio, dice, ma è importante fare quel che si può: magari, grazie a questa iniziativa, almeno per qualche tempo i londinesi si ricorderanno di spegnere gli interruttori quando non servono, magari per un mese o due, «e poi faremo qualcos'altro per ricordarglielo quando se ne saranno dimenticati».
Reporter d'assalto
Ho tampinato un po’ di passanti con alcune domande. Ecco le risposte.
Sei al corrente del fatto che oggi, tra le 9 e le 10, si spegneranno le luci dei maggiori edifici londinesi per rispondere all'iniziativa "Earth Hour"?
«Ah... era oggi?».
«Ah, sì è vero! Ma è tutto acceso».
«No. Cos'è?».
«Mi dispiace, non sono del posto».
Pensi che sia utile, e a cosa, spegnere le luci della città? Quasi tutti hanno risposto "scolasticamente" che è una buona idea per sensibilizzare la popolazione sul tema del risparmio energetico, e qualcuno pensa che il governo ci marci anche su per risparmiare qualche watt facendoci bella figura. La risposta migliore che mi hanno dato: «È una gran cosa perché così possiamo vedere le stelle».
Animal House?
Sono ormai le 10 passate e l'ora di oscuramento è finita: non ci sono stati countdown né grandi feste, ma è comunque da apprezzare il gran lavoro compiuto da parte delle persone che hanno curato questa cosa. Ci saranno le luci spente a casa mia??? Non credo: difficile che i miei 16 coinquilini dormano tutti contemporaneamente, anche se fosse notte fonda...
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