Roma, 4 feb. - (AdnKronos) - Edifici scolastici più o meno recenti e altri che hanno sulle spalle, ormai, diversi decenni. Il panorama italiano è variegato ma in generale il patrimonio edilizio del settore, oltre ad essere troppo energivoro, necessita di interventi di messa in sicurezza e di manutenzione. Dalle aule, alle mense e i locali cucina ai laboratori, molto si può fare, senza necessariamente distruggere e ricostruire, e in questo ci viene in aiuto la tecnologia.
“I sistemi di visualizzazione dei dati di consumo sono già in grado di raccogliere consumi elettrici, consumi termici e anche idrici, di acqua potabile o per uso sanitario – spiega all'Adnkronos Ivan Selmo, direttore Marketing di BTicino - Cosa si può fare? Innanzi tutto dotare le scuole di questi sistemi di visualizzazione che possono dare informazioni sia ai residenti localmente, al dirigente scolastico del plesso in questione, sia in remoto all'ufficio tecnico”.
Questo è il punto di partenza, e poi? “Dotare gli atri, i corridoi, le zone di transito, laddove non vi siano vincoli per le vie di esodo in caso di emergenza, di sistemi di commutazione automatica on-off e sistemi di controllo della temperatura in ciascun ambiente dove risiedono gli studenti”.
La parola d'ordine è, quindi, “connessione”, uno degli asset su cui lavorare. “Oggi una rete internet è l'autostrada dove confluiscono i dati – sottolinea Selmo - I sistemi di raccolta dati utilizzano queste reti e non serve ricostruire i complessi perché la tecnologia permette, senza distruggere niente né buttare giù i muri, di dotare l'edificio di sistemi che raccolgono dati e forniscono informazioni”.
Dopo di che “aggiungere sistemi di gestione dell'illuminazione, di controllo e di termoregolazione per gestire al meglio le temperature nei vari ambienti, tenendo presente che gli edifici scolastici più antichi hanno sistemi di riscaldamento molto diversi da quelli moderni, quindi per armonizzare il parametro di consumo termico è importante adeguarsi al tipo di complesso scolastico”.