Un team di scienziati inglesi all'università di Leeds ha sperimentato un sistema per produrre idrogeno dall'olio di girasole, un modo innovativo per produrre energia pulita da fonti rinnovabili, chissà se è anche profumata...
Un giorno questo campo di fiori potrebbe essere l'equivalente di un pozzo di petrolio odierno. Una riserva di 'carburante' utile a far funzionare le auto, ma anche impianti elettrici e di riscaldamento. |
Andare al più vicino distributore di carburante per comprare una fiaschetta d'olio, poi condirci l'insalata oppure alimentare il motore di un'automobile.
È quanto potrebbe succedere presto, quando il primo sistema per produrre idrogeno dall'olio di girasole o di altri vegetali, già in sperimentazione all'università di Leeds, sarà messo a punto. Almeno questa è l'ottimistica previsione degli scienziati che stanno conducendo dal 2003 la sperimentazione.
Mettere un fiore nei vostri motori. Da anni le principali case automobilistiche lavorano allo sviluppo di veicoli ecologici basati sulla tecnologia delle celle a combustibile che genera energia elettrica facendo reagire idrogeno con ossigeno e scaricando solo acqua. Ma per estrarre l'idrogeno necessario ad alimentare le celle a combustibile oggi, si bruciano combustibili fossili come carbone e petrolio, non diminuendo di molto i fattori inquinanti come il monossido di carbonio e l'anidride carbonica. Il generatore di idrogeno sviluppato dagli scienziati inglesi è decisamente meno inquinante: usa olio di girasole, aria e vapore acqueo e due catalizzatori chimici speciali. Il processo, inoltre, potrà avvenire a bordo dei veicoli stessi.
Poco ingombro. “Al posto di usare un accumulatore di idrogeno sui veicoli sarà possibile con questo sistema usare come carburante solo liquidi naturali e biodegradabili, evitando uno dei problemi maggiori dell'idrogeno: l'immagazzinamento” afferma Andrew Moss, uno degli scienziati del team.
L'olio di girasole utilizzato nella ricerca è stato acquistato al supermercato ed è dunque alla portata di tutte le tasche. Ma il resto della tecnologia utilizzata ha ancora un costo molto alto. Prima di renderla più economica e disponibile su ogni vettura occorrerà attendere ancora qualche anno.
(Notizia aggiornata al 1 settembre 2004)