Roma, 19 mag. (AdnKronos) - Un sistema di gestione che consente di programmare interventi di efficientamento che, applicati agli 11mila punti luce pubblici a livello nazionale, potrebbero portare risparmi fino a quasi 400 milioni di euro l’anno, pari a circa un terzo della bolletta degli 8mila Comuni italiani. Si chiama Public Energy Living Lab (Pell) ed è stato messo a punto dall’Enea per monitorare e rendere trasparenti i consumi nell’illuminazione pubblica.
Già in fase di sperimentazione in 20 comuni italiani, Pell è stato inserito da Consip - la 'centrale acquisti' della Pubblica Amministrazione - nella Convenzione 'Servizio Luce 4' come strumento di monitoraggio della qualità del servizio di illuminazione pubblica.
Di fatto, i fornitori che si aggiudicheranno la gara dovranno compilare e caricare sulla piattaforma Pell la scheda censimento con i dati degli impianti assegnati. L’infrastruttura informatica garantirà così un’attività 'super partes' di monitoraggio dei consumi e di quantificazione dei risparmi conseguiti con gli interventi di riqualificazione messi in campo dagli operatori.
"Il nostro obiettivo è di rendere disponibile un sistema di rilevamento dati puntuale, standardizzato e strategico per conoscere lo stato degli impianti e valutare piani di riqualificazione che garantiscono minori consumi, risparmi in bolletta, sicurezza per i cittadini, qualità del servizio e valorizzazione della città e del suo patrimonio", spiega Nicoletta Gozo, coordinatrice del progetto Lumière & Pell di Enea. "La spending review ha identificato l'illuminazione pubblica quale settore centrale per la realizzazione di interventi di razionalizzazione della spesa", sottolinea Marco Gasparri, direttore Area Sourcing, Servizi e Utility di Consip.
Pell consiste in una sorta di piattaforma digitale per raccolta dati, rilevazioni, diagnostica dei consumi energetici, analisi delle prestazioni degli impianti. Grazie al costante monitoraggio, Pell consente di innovare profondamente le modalità di gestione dell’illuminazione pubblica, un settore che consuma 5,9 TWh all’anno con una spesa di circa 1 miliardo di euro.
La riqualificazione del sistema di illuminazione pubblica nazionale, attraverso interventi di efficienza aventi come oggetto la sostituzione delle tecnologie illuminanti e le modalità di gestione degli impianti (ad esempio, telecontrollo) permetterebbe di abbattere di oltre un terzo i consumi di energia, con un risparmio di circa 400 milioni di euro e 1 milione di tonnellate in meno di emissioni di CO2.
Alla base del funzionamento della piattaforma c’è una scheda censimento con i dati 'anagrafici' di ogni punto luce a cura dei gestori del servizio elettrico. L’infrastruttura informatica poi si avvale di smart meter, sensori 'intelligenti' installati sui quadri elettrici degli impianti per il monitoraggio dei consumi energetici, e di sistemi di trasmissione dati alla piattaforma cloud per l’analisi e l’elaborazione delle informazioni.