In occasione della Giornata Mondiale dell'Acqua (22 marzo) è stato presentato Acqua nelle nostre mani, un progetto volto a cambiare il comportamento di tutti verso abitudini più sostenibili. Acqua nelle nostre mani vuole diffondere un uso più responsabile dell'acqua. Gli italiani infatti non sono consapevoli del problema: tra le tematiche ambientali che più ci preoccupano, la "scarsità d'acqua" non è ai primi posti, occupati da gestione dei rifiuti, inquinamento della plastica nei mari e inquinamento dell'aria. Si ritiene infatti che riguardi solo alcuni periodi dell'anno e solo alcune zone, anche se le problematiche legate all'acqua sono in crescita. E anche se entro il 2040 lo stress idrico dell'Italia - cioè il rapporto tra l'uso dell'acqua e l'approvvigionamento idrico - rientrerà nella fascia critica "alta" (la quarta su 5).
La scarsa preoccupazione degli italiani per l'acqua nasce dall'errata percezione dei reali consumi di una famiglia. Si ritiene che, in media, una famiglia consumi poco più di 100 litri al giorno mentre il consumo per uso civile di acqua in Italia è di 220 litri pro capite al giorno.
Diffondere la conoscenza del problema è quindi il primo passo per iniziare a cambiare le cose. Ed è quello che si propone l'iniziativa Acqua nelle nostre mani, promossa da Finish insieme a due importanti realtà: Future Food Institute e il FAI - Fondo Ambiente Italiano. Per l'anno 2020 le associazioni attraverso l'impegno di Finish andranno a realizzare due progetti di efficientamento idrico rispettivamente nell'ambito agricolo e in quello artistico-paesaggistico volti a tutelare le eccellenze italiane.
In agricoltura. L'Organizzazione degli imprenditori agricoli ricorda che l'acqua è un elemento fondamentale per l'agricoltura italiana e che il nostro Paese è tra quelli che in Europa fanno maggiormente ricorso all'irrigazione con circa 2,4 milioni di ettari. La disponibilità dell'acqua nelle zone mediterranee nell'era dei cambiamenti climatici condiziona e condizionerà sempre più pesantemente la produttività dell'agricoltura.
Partendo dalla necessità di rendere efficiente l'uso dell'acqua in agricoltura per salvaguardare il patrimonio di eccellenze italiane, verranno donati 38 litri d'acqua (la stessa quantità che in media viene sprecata con il prelavaggio con una lavapiatti) per ogni confezione venduta di Finish al territorio di Pollica e ai suoi prodotti. Attraverso questa operazione - resa possibile da Future Food for Climate Change - il Comune di Pollica beneficerà della valorizzazione delle risorse idriche minori, con l'adozione di nuove tecnologie per l'efficientamento dei sistemi di irrigazione, aiutando così i piccoli ed eccellenti agricoltori del Cilento.
Per l'ambiente. La tutela del patrimonio idrico italiano è tra i primari obiettivi del FAI, che si è prefissato un traguardo ambizioso: ridurre del 20% in 10 anni i consumi di acqua all'interno dei suoi beni. Per contribuire a questo obiettivo, nel 2020 Finish supporta il FAI – Fondo Ambiente Italiano nel progetto di efficientamento idrico del Complesso Abbaziale di S. Maria di Cerrate tra Squinzano e Casalabate, in provincia di Lecce.
L'intervento consisterà nel restauro della cisterna per il suo riutilizzo, al fine di recuperare l'antico sistema tradizionale di convogliamento delle acque, tipico delle masserie salentine. All'interno del recinto abbaziale sono presenti un'antica cisterna ed un pozzo riccamente decorato, risalente al 1585, originariamente utilizzati per raccogliere le acque piovane e garantire l'approvvigionamento idrico necessario per il complesso. Le acque delle falde nord della chiesa e dell'edificio est saranno raccolte nella cisterna e utilizzate per soddisfare buona parte dell'attuale fabbisogno idrico dell'abbazia legato alla cura del giardino e delle aree verdi, non ultimo garantendo anche l'allontanamento delle acque dalle fondazioni degli edifici e riducendo il rischio di insorgere di danni relativi all'umidità sulle strutture.