L'innalzamento del livello del mare derivante dai cambiamenti climatici minaccia, come sappiamo, alcune tra le più importanti città costiere (o bagnate da grandi fiumi) mondiali. Ma con un termometro ormai in continua crescita, le sorti di queste metropoli sono legate a quanto, effettivamente, la temperatura è destinata ad aumentare.
Sott'acqua. L'organizzazione indipendente americana Climate Central ha cercato di immaginare gli effetti del riscaldamento globale in vari punti a rischio del pianeta seguendo due diversi scenari: uno più catastrofico e uno che presume si faccia qualcosa per contrastare la "febbre" della Terra. Per l'istituzione no-profit, se le nostre emissioni dannose dovessero rimanere esattamente al livello odierno, le temperature terrestri potrebbero crescere di 4 °C da qui al 2100. In base a una ricerca pubblicata ad ottobre su PNAS, questo corrisponderebbe a un innalzamento del livello dei mari di 4,3-9,9 metri.
Danni minori. Il secondo scenario presume un innalzamento delle temperature nello stesso periodo di 2 °C, convenzionalmente accettato come soglia "limite" per evitare conseguenze catastrofiche legate al global warming - una soglia che non è purtroppo garantita dalle attuali misure di contenimento delle emissioni adottate dai vari paesi del mondo. Le decisioni che verranno prese a dicembre a Parigi durante la Conferenza sul Clima (COP21) potrebbero contribuire ad andare nell'una o nell'altra direzione. Le mappe realizzate dall'artista esperto in visualizzazioni scientifiche Nickolay Lamm sono propedeutiche a questo incontro.
Ipotesi. Le proiezioni interattive, è bene precisarlo, sono basate su dati "fissi" che poco conoscono del sistema di "termoregolazione" del Pianeta. In altre parole, non sappiamo come la Terra potrebbe reagire a un così netto aumento delle temperature. Ma quel che conosciamo è sufficiente per provare a limitare i danni. Trascina la barra centrale verso destra o sinistra per vedere ogni città nei due possibili contesti.