Rimini, 5 nov. - (AdnKronos) - Con la diffusione delle energie rinnovabili si è assistito ad un aumento delle pubblicazioni scientifiche dedicate all'argomento, al punto che qualcuno ha deciso di farne uno studio. È nato così il “Primo rapporto sulla produzione scientifica in tema di energie rinnovabili”, presentato a Key Energy dall'osservatorio nazionale di Ises Italia. Prima è risultata la Cina, poi Usa, UK, Germania e Australia. L'Italia è al sesto posto nel mondo. A seguire ci sono Giappone, India, Canada, Corea del Sud, Francia e Spagna.
L'obiettivo del rapporto che ha coinvolto 154 Paesi, è confrontare la posizione della ricerca italiana nel settore delle energie rinnovabili rispetto al contesto internazionale, attraverso l'analisi dei principali indicatori bibliometrici disponibili, contenuti nelle banche dati Isi Web of Science di Thomson-Reuters e Scival di Scopus. La ricerca ha così elaborato un indice rappresentativo per l'anno 2014, Igp Index (Index Green Paper), che sintetizza con un punteggio tre fattori: il numero delle riviste internazionali maggiormente utilizzate dalla comunità scientifica (IGP riv), la nazionalità dei ricercatori affiliati alle pubblicazioni (IGP aff) e l'impatto scientifico in termini di numero di citazioni ricevute e qualità della sede di pubblicazione.
L'Igp index elaborato dal nostro Osservatorio, ha spiegato Umberto Di Matteo, presidente di Ises Italia, "è lo strumento che mancava per comprendere definitivamente quanto la ricerca scientifica italiana riesca a essere un'eccellenza nel mondo nonostante il poco sostegno che riceve a livello pubblico, la pesante crisi economica del sistema privato e la conseguente fuga dei cervelli all'estero”.