Roma, 16 giu. - (AdnKronos) - Sono 16 le procedure di infrazione comunitarie a carico dell'Italia in materia ambientale: di queste, quattro hanno a che vedere con il mancato recepimento delle prescrizioni in materia di discariche e per la violazione o non corretta applicazione delle direttive sui rifiuti. Lo ricorda il presidente di Utilitalia Giovanni Valotti, in occasione della prima conferenza dell'associazione oggi a Roma, sottolineando che "il solo recupero energetico dei rifiuti attualmente smaltiti in discarica vale un miliardo di euro l'anno".
Invece l'Italia si caratterizza ancora "per un ricorso significativo alla discarica quale modalità prevalente di smaltimento - spiega Valotti - quasi il 40% dei rifiuti urbani raccolti è avviato a smaltimento in discarica contro una media Ue15 che si ferma al 27%, percentuale che sale al 34% nell'Ue28. Il confronto con alcuni partner europei rivela tratti peculiari: Germania, Austria, Olanda, Belgio, Svezia e Danimarca presentano un ricorso alla discarica prossimo allo zero".
"Il ricorso al trattamento termico dei rifiuti - continua il presidente di Utilitalia - si ferma in Italia al 18% contro un valore medio del 27% per Ue15, con Paesi come Danimarca e Olanda che registrano percentuali del 52% e 49%, seguiti da Germania e Austria con il 35%. Gli obiettivi comunitari di azzeramento del conferimento in discarica, di massimizzazione del riciclaggio, del riutilizzo e del recupero di energia, laddove non riciclabili, implicano una precisa strategia che coinvolga l'intero sistema Paese".