Roma, 5 mag. - (AdnKronos) - I rifiuti di qualcuno diventano risorse per qualcun’altro. È l'economia circolare in cui il nostro Paese risulta essere tra i più virtuosi. Per ogni milione di euro di Pil, infatti, produciamo 42 tonnellate di rifiuti a fronte delle 65 prodotte dalla Germania, grazie alla capacità di recupero e riuso degli scarti nel settore produttivo. Sono i dati emersi al convegno sul riciclo della plastica made in Italy, organizzato da Corepla e Legambiente.
Il riciclo della plastica, in particolare, ha un altissimo potenziale sia dal punto di vista ambientale che economico permettendo all’industria italiana di competere nel mercato globale con prodotti e materie derivanti dalla trasformazione dei polimeri.
“Nel 2017 contiamo di raggiungere il milione di tonnellate di raccolta", ha detto Giorgio Quagliuolo, presidente di Corepla -Consorzio per la raccolta e il riciclo degli imballaggi in plastica. "Operando in una logica no profit Corepla non si è fermata al riciclo degli imballaggi di maggior valore, come le bottiglie in Pet, ma negli anni - ha sottolineato Quagliulo - ha lavorato anche su altre tipologie di imballaggi. Imballaggi che sul piano strettamente economico, molti Paesi europei non riciclano, avviandoli a recupero energetico o discarica. Tale scelta ci ha permesso di creare una importante filiera del riciclo ad elevato tasso di automazione, che crea nuovi posti di lavoro, divenuta oggi eccellenza a livello europeo".
Nel 2015 sono state raccolte in Italia circa 900.000 tonnellate di imballaggi in plastica, 15,1 Kg per abitante all’anno (erano 13,9 nel 2014), un primato notevole dovuto alla crescita del servizio al Sud e all’aumento avvenuto nelle zone consolidate come il Veneto, passato da 21 a 23 kg circa procapite.
Grazie all’innovazione tecnologica, oltre alla raccolta differenziata, cresce notevolmente anche il riciclo: nel 2015 sono state riciclate 540.000 tonnellate di rifiuti di imballaggio in plastica, mentre solo lo 0,8% del materiale raccolto è stato avviato a discarica dove, grazie al recupero della materia, si è evitato di immettere 29 milioni di metri cubi di rifiuti. Grazie al riciclo, nel 2015 sono stati risparmiati oltre 9.500 GWh di energia.
“Dopo lunghe stagioni caratterizzate dalle emergenze rifiuti - ha sottolineato Rossella Muroni, presidente nazionale di Legambiente - nel nostro Paese si sono consolidate numerose esperienze di gestione virtuosa e di imprese attive nel settore del riciclo della plastica, fondate su efficienza e innovazione tecnologica".
Tra le best practices italiane la Montello Spa di Bergamo che da produttori di tondini di ferro per il cemento armato sono diventati i principali protagonisti del trattamento e riciclo degli imballaggi in plastica.
L’azienda, grazie alla riconversione industriale, ha quasi raddoppiato il numero degli addetti (300 nel ’96, 553 oggi) e con il riciclo degli imballaggi effettuato ha consentito di evitare emissioni di CO2 per circa 200.000 tonnellate/anno e raggiunto un tasso di smaltimento in discarica pari allo zero.
Al Sud la Sri – Erreplast di Gricignano di Aversa in provincia di Caserta dondata da Mario Diana, l’imprenditore ucciso dai casalesi nel 1985, è una realtà di livello europeo, con uno stabilimento di 80.000 metri quadrati e 150 addetti la cui attività solo nel 2015, ha consentito di evitare emissioni per circa 103.500 tonnellate di CO2 equivalenti.