Roma, 5 nov. - (AdnKronos) - Oltre 167mila tonnellate di olio lubrificante usato raccolte nel 2014, il 91% delle quali avviate al riciclo tramite rigenerazione. Sono alcuni dei dati che emergono dal Green Economy Report del Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati, curato dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e presentato oggi nel corso della manifestazione riminese Ecomondo.
Lo scorso anno il Sistema Consorzio, composto dal COOU e dalle aziende di raccolta e della rigenerazione, ha recuperato il 43,7% del totale immesso al consumo in Italia, un dato in aumento dello 0,4% rispetto al 2013 e vicino al 100% del potenziale raccoglibile. Il 91% degli oli usati gestiti sono stati avviati alla rigenerazione, da cui sono state ricavate 111mila tonnellate di basi rigenerate, 56mila tonnellate di nuovi prodotti recuperati in altre filiere (come i bitumi), 16mila tonnellate recuperate come combustibile in impianti per la produzione di cemento e solo 200 tonnellate inviate a smaltimento per termodistruzione.
Grazie alla rigenerazione, inoltre, il Paese ha potuto risparmiare 90 milioni di euro sulle importazioni di greggio dall'estero: risorse che hanno alimentato una filiera che produce occupazione nel nostro territorio e alimenta la competitività delle imprese italiane. Un lavoro che ha contribuito a ridurre in misura significativa non solo il potenziale inquinamento, ma anche le emissioni di CO2 e i consumi di acqua, materia e suolo, dando vita a un bilancio ambientale netto positivo misurato attraverso quattro parametri: oltre 58 mila tonnellate di emissioni di CO2 equivalente evitate (Carbon footprint), 545 mila metri cubi d acqua risparmiati (Water footprint), 248 mila tonnellate di risorse naturali, fossili e minerali, non consumate (Material footprint) e 679 ettari di territorio risparmiati (Land footprint).
"Un anno molto particolare il 2014 - spiega il presidente del COOU, Paolo Tomasi - e non solo per il cambio del nostro modello di gestione, infatti a partire da giugno abbiamo assistito ad un vero e proprio crollo del prezzo del greggio che ha trascinato i prodotti ottenuti dalla sua raffinazione tra cui gli oli base. In tale contesto il lavoro della filiera è stato messo a dura prova, ma i livelli di raccolta e di rigenerazione degli oli usati sono stati mantenuti come pure gli standard di efficienza che collocano il nostro Consorzio ai vertici nella Comunità".