Roma, 4 set. - (AdnKronos) - Primo passo per rimettersi in forma prima di ricominciare la scuola? Regole, regole e carboidrati. Basta con i pasti casuali e le improvvisazioni tipici dell'estate e delle vacanze, perché "ordine nell'alimentazione significa anche ordine nella vita. Stabilire e rispettare delle regole alimentari aiuta i bambini e i ragazzi a riabituarsi ai ritmi scolastici". A dirlo ad AdnKronos è il Dottore Pietro Migliaccio, medico nutrizionista e presidente della Società italiana di Scienza dell'alimentazione. Ecco i suoi consigli per affrontare l'anno scolastico senza problemi, almeno dal punto di vista metabolico.
Mai saltare la colazione: arrivare a digiuno fino al pranzo abbassa la concentrazione e rallenta l'apprendimento, oltre a rendere i bambini più nervosi e irritabili. La colazione deve essere ricca di carboidrati: pane e marmellata, o miele, accompagnato da una tazza di latte. Chi ha lo stomaco chiuso e non riesce a buttare giù nulla può portarsi un panino con prosciutto da mangiare a metà mattinata.
Il pranzo deve essere preferibilmente a piatto unico: pasta o riso conditi con verdure, legumi o proteine di origini animali. A cena va bene un secondo piatto di carne o pesce con contorno di verdure, del pane, la frutta. Bisogna variare sempre alimenti e ricette e non seguire una dieta ripetitiva.
È fondamentale assumere carboidrati a colazione, pranzo e cena. Questo perché il cervello per funzionare utilizza il glucosio che proviene dai carboidrati complessi, gli studenti non possono farne a meno.
La merenda pomeridiana va fatta, l'ideale sarebbe con pane e marmellata o con la frutta, ma una merendina o un gelato al giorno si possono tollerare. Non è importante la privazione assoluta, che rischia di intristire il bambino, ma la misura: mai eccedere. I fermenti lattici invece non sono necessari quando si segue una dieta equilibrata, a meno che non ci siano specifiche carenze per le quali è meglio consultare un medico.
Il movimento integra la sana alimentazione. Gli studenti devono camminare il più possibile, i bambini giocare liberamente e impegnarsi in attività liberatorie, non organizzate in modo rigido.