Ecologia

Quando al polo nord faceva caldo

Piante e alghe tropicali e temperature primaverili al Polo Nord 55 milioni di anni fa. E dopo 10 milioni di anni è arrivato il ghiaccio che ha ricoperto tutto...

Quando al polo nord faceva caldo
Piante e alghe tropicali e temperature primaverili al polo nord 55 milioni di anni fa. E dopo 10 milioni di anni è arrivato il ghiaccio che ha ricoperto tutto...

Milioni di anni fa questa distesa di ghiaccio probabilmente
era una distesa di felci verdi

Verde e con un clima mite. Così si presentava il polo nord 55 milioni di anni fa. Almeno secondo le nuove rilevazioni geologiche, condotte da un team internazionale di scienziati coordinati dall'università di Utrecht.
Per la prima volta è stato possibile, grazie a navi spaccaghiaccio e a trivelle speciali, prelevare un pezzo di sedimento geologico nel fondale marino dell'Oceano Artico. Una “carota” (come si dice nel linguaggio dei geologi) di 400 metri di lunghezza che strato dopo strato ha rivelato la storia della formazione della calotta polare.

Tropici al nord. I resti fossilizzati di un'alga tropicale chiamata Apectodinium e di una felce verde, l'Azolla, hanno fatto ipotizzare che una volta le acque dell'Oceano Artico non solo non fossero ricoperte di ghiaccio ma che fossero addirittura molto calde (intorno ai 24 gradi). Il clima quasi tropicale potrebbe essere stato causato, secondo i ricercatori, dall'improvviso innalzamento della temperatura globale della Terra, in seguito a un'emissione massiccia di gas serra, avvenuta proprio 55 milioni di anni fa.
Che l'Artico non fosse sempre stato ghiacciato si sapeva, ma si pensava che in quel periodo le temperature fossero più basse di 15 gradi.
E anche sulla glaciazione ci sono delle novità. Finora si è sempre pensato che fosse avvenuta “solo” 3 milioni di anni fa. Secondo le nuove analisi invece, il ghiaccio nell'Artico ha cominciato a farsi strada molto prima: ben 45 milioni di anni fa.

Preistoria e futuro. Queste scoperte potrebbero aiutare gli scienziati a creare modelli climatici per il futuro più precisi di quelli correnti. «L'odierno surriscaldamento dell'Oceano Artico - afferma Kate Moran, oceanografa statunitense che ha partecipato alla ricerca - è con ogni probabilità dovuto all'impatto dell'attività umana sul pianeta, ma lo studio indica che esistono anche processi naturali da cui in passato sono scaturiti significativi cambi di clima e di temperatura nell'Artico».

5 giugno 2006
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