Ecologia

Produrre neve più sostenibile da nuvole artificiale, è l'ultima frontiera dell'ingegneria climatica

Un team di ricercatori viennesi al lavoro sulla nuova tecnologia che garantisce minori consumi energetici e idrici. Sarà testata per la prima volta a Obergurgl, località sciistica tirolese al confine con l’Italia.

Vienna, 26 dic. - (AdnKronos) - Produrre neve da nuvole artificiali risparmiando sul consumo di energia e di materia prima, cioè acqua. Sembra fantascienza ma sul progetto è al lavoro un gruppo di ricercatori austriaci dell'Università di Risorse Naturali e Scienze Umane e dell’Università Tecnica di Vienna e la tecnologia innovativa, già messa a punto in laboratorio, sarà testata per la prima volta presso Obergurgl, località sciistica tirolese al confine con l’Italia.

Introducendo gocce d’acqua all’interno di un pallone collocato a 3,5 metri di altezza è possibile creare una sorta di nuvola artificiale. “La temperatura della camera d’aria, inferiore ai -5 gradi centigradi, fa sì che le gocce d’acqua passino dallo stato liquido a quello solido”, spiega Michael Bacher, responsabile scientifico del progetto..

“I piccoli cristalli - aggiunge - contribuiscono a ingrandire la nuvola artificiale, fungendo da magneti e formando via via cristalli più grandi che cadono dal pallone come fossero neve”.

Questa tecnologia innovativa permetterebbe la produzione di neve artificiale di alta qualità con una densità relativamente bassa, vicina alla consistenza della neve naturale. Caratteristiche di questo nuovo metodo sono la considerevole riduzione di energia e il notevole risparmio in termini di materia prima.

“I cannoni sparaneve producono di norma solo due metri cubi di neve per metro cubo di acqua; grazie alle nuvole artificiali si potranno produrre fino a 15 metri cubi di neve per ogni metro cubo di acqua utilizzata”, sottolinea Bacher. Il progetto verrà sperimentato a Obergurgl nell’arco dell’intera stagione invernale in condizioni atmosferiche reali. I ricercatori prevedono di poter provvedere alla fabbricazione del primo prototipo dopo la stagione invernale.

“Vorremmo avere il primo prototipo sul mercato in due anni e lanciare la tecnologia su larga scala in quattro”, fa sapere Bacher. La nuvola artificiale potrà tuttavia essere utilizzata solo a temperature prossime allo zero. Il raffreddamento della camera d’aria della nuvola, seppur possibile, comporta infatti un importante dispendio di energia.

Lo scopo di questa sperimentazione è di offrire un sistema per la produzione di neve artificiale alternativo a quelli esistenti. La neve prodotta dalla nuvola artificiale è pensata appositamente per l’utilizzo presso impianti sciistici dove la qualità della neve influenza direttamente l’esperienza di discesa, come gli snow park o le zone per principianti.

“Sembra ipotizzabile che in un futuro prossimo si possa creare un solido fondo di neve artificiale dai cannoni sparaneve, per poi coprire questo primo strato con la neve prodotta dalla nuvola artificiale”, conclude Bacher.

L’obiettivo a lungo termine è di arrivare a produrre il 40% di neve artificiale a partire da questa nuova tecnologia.

L’Austria continua a confermarsi come ambita sede di ricerca in Europa nei settori del futuro, come Bioscienze, Ambiente & Energia, Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione, Mobilità & Traffico.

Nel 2013 il volume totale degli investimenti in R&S per la prima volta ha superato la soglia degli nove miliardi di euro. Con una quota del 2,9% del rapporto interno lordo dedicato alla Ricerca & Sviluppo l’Austria si attesta ben al di sopra della media Ue (2,06%).

La dinamica della forza innovativa si manifesta anche nell’obiettivo prefissato per il 2020: un ulteriore incremento della quota di ricerca fino ad arrivare al 3,76%, valore nettamente al di sopra del volume di investimenti in R&S del 3% del Pil, definito dall’Unione Europea nella strategia di crescita Europa 2020.

26 dicembre 2014 ADNKronos
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