Ogni anno una mucca emette tra i 70 e i 120 kg di metano: considerato che al mondo ci sono 1,5 miliardi di mucche, solo i bovini producono in media annualmente 104 miliardi di chili di metano – tra l'11% e il 19% delle emissioni di gas serra globali, a seconda delle stime. Per questo motivo è importante trovare un modo per far sì che queste emissioni diminuiscano, sia riducendo il consumo di carne sia cercando di far produrre meno metano ai bovini. È possibile? Uno studio pubblicato sul Journal of Dairy Science ha per la prima volta analizzato le differenze chiave tra le mucche che emettono più o meno metano, per esplorare la possibilità futura di allevare mucche "a basse emissioni". Ecco che cosa hanno scoperto i ricercatori.
Nelle mucche e in altri ruminanti il metano viene prodotto nel rumine, o primo stomaco, che è essenzialmente una bocca di fermentazione microbica che ospita milioni di microbi che aiutano gli animali a digerire il cibo. Durante la digestione, i microbi convertono le fibre in diverse sostanze chimiche tra cui il metano, che viene rilasciato attraverso puzzette e rutti.
Mucche più efficienti. «Ci siamo concentrati sulle mucche da latte, ma i risultati possono essere applicati anche ad altri ruminanti, come i bovini da carne e le pecore», sottolinea Dipti Pitta, uno degli autori. Dall'analisi − che ha preso in considerazione cinque bovini a basse emissioni di metano e cinque ad alte emissioni appartenenti a una mandria di 130 mucche da latte − è emerso che i bovini che emettono meno metano sono più efficienti e possono migliorare le proprie attività metaboliche come la crescita e la produzione di latte, perché la formazione di metano è un processo energeticamente inefficiente.
Le mucche più ecologiche emettono circa il 22% in meno di metano rispetto a quelle più inquinanti: in generale, i due bovini non si differenziano per quantità di cibo ingerito e quantità o composizione del latte prodotto, anche se quelle che emettono di meno digeriscono minori quantità del cibo che assumono.
Meno microbi. Quel che differenzia i due tipi di mucche è il fatto che quelle che emettono meno metano hanno meno tipi di microbi nei rumini, e questi microbi spesso non sono metanogeni (ovvero produttori di metano). «La fermentazione che avviene nei bovini che emettono molto metano porta a una maggiore produzione di idrogeno, che fa aumentare i livelli di acetato, che a sua volta supporta la formazione di metano», spiega Pitta.
Fisicamente, le mucche più ecologiche sono anche più basse: questo dipende dalla grandezza del loro stomaco e dal volume di cibo nel loro rumine.
Metodi attuali e futuri. Attualmente il metodo più utilizzato per limitare le emissioni di metano dei bovini è dar loro degli inibitori che impediscano ai microbi del rumine di produrre metano: studi precedenti hanno dimostrato che gli inibitori sintetici sono in grado di ridurre le emissioni di metano del 30%, mentre quelli derivati dalle alghe arrivano al 60% ma possono interferire con la digestione degli animali.
Ora Pitta e i suoi colleghi stanno studiando la possibilità di selezionare le mucche affinché si ottengano microbiomi più efficienti: per ottenere risultati migliori, si potrebbe combinare questa selezione di razze "a basse emissioni" con la somministrazione di inibitori.