Ecologia

Poletti: il Jobs Act è approvabile così com'è, nessun rischio bocciatura dalla minoranza Pd

Il ministro del Lavoro: "C'è un Parlamento che sta discutendo, dobbiamo essere rispettosi del lavoro che il Parlamento fa". E sulle tensioni dei giorni scorsi dice: "I lavoratori hanno titolo a dire le loro opinioni e sostenerle con i mezzi del presidio e della manifestazione"

- "Io l'ho detto già abbondantemente: siamo convinti che la legge così com'è sia una legge in grado di far fare un grande passo in avanti al mercato del lavoro, alla semplificazione delle norme, all'allargamento delle tutele, alla produzione di politiche e servizi attivi". Così il ministro del Lavoro Giuliano Poletti torna, da Rimini, a parlare del Jobs Act. "Da questo punto di vista il mio giudizio, che è quello del governo, è che questa norma sarebbe approvabile anche così com'è. C'è un Parlamento che sta discutendo, dobbiamo essere rispettosi del lavoro che il Parlamento fa".

Nessun rischio bocciatura per il Jobs Act, secondo Poletti, arriva dalla minoranza Pd. "Non credo ci sia da essere preoccupati perché la discussione in sede parlamentare si sta sviluppando per arrivare a decidere e avere a inizio gennaio l'applicabilità del contratto a tempo determinato a tutele crescenti, che è l'obiettivo di governo. Il Partito Democratico ha approvato una sua posizione in direzione e questo è sufficiente per farci dire che le cose si possono fare".

E sulle tensioni di questi giorni Poletti abbassa i toni: "Io non sono allarmato, sono interessato, come tutti, - sottolinea - che i toni siano giusti. Ieri sera c'era un presidio di lavoratori e io sono andato lì a parlare con loro e salutarli - racconta il ministro - ci siamo stretti la mano e abbiamo chiacchierato: mi pare il metodo giusto. I lavoratori hanno titolo a dire le loro opinioni e sostenerle con i mezzi del presidio e della manifestazione, lo Stato deve garantire che questo avvenga in sicurezza. Io - ha chiosato Poletti - faccio il ministro del Lavoro e con i lavoratori parlo".

Il tema dei tempi del Jobs Act rispetto alla legge elettorale "non è questione di precedenza ma di un dato di fatto: oggi la legge delega è già stata approvata in Senato, è in discussione in commissione alla Camera, la prossima settimana scadono i termini per la presentazione degli emendamenti. Basta guardare la dinamica parlamentare" per vedere che "le cose sono oggi in quest'ordine". "Non ci sono conflitti normativi - aggiunge Poletti - peraltro teniamo conto anche che siamo in una fase in cui c'è da fare la discussione per l'approvazione della legge di stabilità, quindi c'è una sessione di bilancio da tenere in considerazione".

6 novembre 2014 ADNKronos
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