Neanche il 10% del totale della plastica prodotta nel mondo viene riciclato, nonostante i consumi di questo materiale dalla pesante impronta di carbonio siano in piena salute: lo afferma l'OCSE, l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, alla vigilia di un'assemblea delle Nazioni Unite che si svolgerà in Kenya dal 28 febbraio al 2 marzo e che affronterà – si spera con un trattato vincolante – il tema dell'inquinamento da plastica.
una montagna trasparente. Il rapporto Prospettive Globali sulla Plastica (Global Plastics Outlook: Economic Drivers, Environmental Impacts and Policy Options) fotografa una filiera produttiva ancora molto lontana dal modello dell'economia circolare, cioè quella pensata per ridurre al massimo gli sprechi e l'inquinamento e riutilizzare i materiali nei successivi cicli di produzione. Nel 2019 abbiamo creato e immesso sul mercato 460 milioni di tonnellate di plastica, il doppio rispetto alle 234 milioni di tonnellate del 2000. Anche i rifiuti di plastica sono più che raddoppiati, passando da 156 milioni di tonnellate nel 2000 a 353 nel 2019.
Un problema di raccolta. Tuttavia, solo una piccola frazione di questa valanga di rifiuti di plastica viene riciclata – il 9%, appunto – mentre il 19% viene incenerito e quasi il 50% finisce nelle discariche legali. Il restante 22% si accumula nelle discariche non controllate a cielo aperto, o viene bruciato in roghi che avvelenano di miasmi tossici l'ambiente.
Nel 2019, 22 milioni di tonnellate di plastica sono state disperse nell'ambiente. Anche se tutti abbiamo presente il problema delle microplastiche, come quelle create dal lavaggio dei tessuti sintetici, queste costituiscono il 12% dei rifiuti di plastica fuoriusciti: il rimanente 88% è costituito da macroplastiche non correttamente raccolte o smaltite.
Sommersa. Questa plastica senza meta si accumula in laghi, fiumi e oceani: nel 2019 6,1 milioni di tonnellate sono finite negli ecosistemi acquatici, ormai talmente ostruiti che ci vorrebbero decenni a liberarli, anche se iniziassimo da subito a migliorare la raccolta dei rifiuti. Negli ultimi tre anni di pandemia è aumentato l'utilizzo di plastiche monouso, e il freno alla produzione di plastica imposto dai lockdown è stato solo temporaneo.
L'inquinamento invisibile. Fermare questo sistema colabrodo di gestione dei rifiuti non solo limiterebbe l'inquinamento, ma anche le emissioni climalteranti. La plastica è responsabile del 3,4% del totale dei gas serra, soprattutto per il suo processo produttivo (la quasi totalità di essa deriva da combustibili fossili). Nel 2019 la produzione di plastica ha contribuito per 1,8 miliardi di tonnellate alle emissioni dannose.
Le soluzioni sono a portata di mano, ma vanno incentivate: occorre incoraggiare al riciclo tassando le soluzioni alternative (discarica, inceneritori); creare nuovi mercati per la plastica riciclata; favorire il corretto smaltimento dei prodotti di plastica responsabilizzando i produttori sul fine vita dei loro prodotti e degli imballaggi; rafforzare le misure che ostacolino la diffusione di plastica monouso.