Ecologia

Uccelli marini e palloncini colorati

Molti uccelli marini muoiono di fame con lo stomaco pieno. Non è cibo: è plastica colorata galleggiante, che gli uccelli scambiano per calamari.

Il destino dei palloncini colorati delle feste è quello di essere liberati e di svolazzare per i cieli fino a scomparire in lontananza, diretti chissà dove, portandosi dietro sorrisi, bigliettini, sogni... Spesso e volentieri finiscono poi in mare. Che danni potrebbe mai fare qualche palloncino in mare?

Ora lo sappiamo, grazie a un gruppo di ricercatori della CSIRO e dell'Università della Tasmania (Australia): uno studio quantitativo (pubblicato su Scientific Reports, versione integrale) che ha messo in relazione la mortalità degli uccelli marini con i rifiuti plastici in mare. Lo studio dimostra che un palloncino liberato in aria ha buone probabilità di finire nello stomaco di un uccello marino, e ha buone probabilità di ucciderlo.

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Il pasto dell'albatro. © CSIRO

Conciati per le feste. I ricercatori australiani hanno analizzato il contenuto intestinale di uccelli marini morti e constatato che i palloncini scoppiati o sgonfi sono il più letale tipo di plastica di cui possano "nutrirsi" uccelli come gli albatri e le berte (Procellaridi). «La maggior parte dei palloncini rinvenuti nelle interiora degli uccelli erano degradati», racconta Lauren Roman (CSIRO): «in qualche caso siamo riusciti a leggere i marchi e le scritte sulla plastica, e siamo riusciti a risalire ai luoghi e alle occasioni delle feste.»

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La distribuzione dei rifiuti di plastica nei mari in grammi per chilometro quadrato. Per approfondire: aumentano i rifiuti di plastica nei mari e negli oceani.

Calamari plastici. Dei 1.733 uccelli finiti sul tavolo del patologo, 551 avevano nello stomaco quantità significative di plastica (considerata perciò concausa di morte) e 13 erano sicuramente deceduti per l'ingestione di plastiche. Per tutti gli altri non è stato possibile stabilire una relazione diretta tra la plastica ingerita e la morte. In totale sono stati "collezionati" 2.671 frammenti di oggetti riconoscibili. Le condizioni più critiche sono state rilevate negli animali che avevano nello stomaco plastiche morbide (palloncini, nastri, pellicole), rispetto a quelli che avevano inghiottito plastiche rigide (piccoli giochi, bastoncini, cannucce...) «perché palloncini e plastiche morbide aderiscono e si avvolgono nelle cavità dello stomaco», aggiunge Lauren Roman, azzerando gli stimoli della fame e compromettendo il processo di assimilazione del cibo. In pratica, muoiono di fame con lo stomaco pieno.

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Goletta Verde di Legambiente ogni anno misura lo stato di salute dei mari italiani. Grazie al loro lavoro oggi sappiamo che anche il Mediterraneo ha le sue "isole di plastica". © Legambiente

Come hanno già dimostrato molte ricerche, le plastiche sono scambiate per cibo e, in particolare, sembra che i Procellaridi scambino i palloncini galleggianti per calamari, le loro prede preferite. Oggi in molte zone costiere del mondo è proibito liberare in aria palloncini, tuttavia non è possibile controllare ciò che avviene ovunque e il passaggio dai polimeri plastici a prodotti biodegradabili potrebbe essere un primo passo per limitare la mattanza.

8 marzo 2019 Luigi Bignami
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