Grazie a un processo sviluppato e brevettato dall'Istituto Italiano di Tecnologia, carciofi, prezzemolo, cannella, cacao, caffè e altri scarti dell'industria alimentare possono diventare la materia prima per produrre plastiche completamente biodegradabili e sostenibili dal punto di vista ambientale. Il primo prodotto sperimentale nato da queste tecnologie, e dalla collaborazione con il Mercato Ortofrutticolo di Genova, Camera di commercio e Ascom, è stato un imballaggio in bioplastica che potrebbe sostituire il tradizionale "alveolo" nelle cassette di frutta e verdura. È un esempio di economia circolare: in questo caso, il materiale è stato realizzato interamente a partire dallo scarto dei carciofi invenduti.
Oltre alla bioplastica, dagli scarti vegetali si possono produrre anche biocarburanti di nuova generazione. Una volta i biocombustibili si ottenevano da piantagioni intensive di colza, girasole, olio di palma... con un impatto molto forte sull'ambiente. Grazie agli sforzi della ricerca oggi si possono ottenere biocombustibili anche da paglia, potature agricole e residui delle manutenzioni boschive: trovi tutte le novità in Vai con BIO, di Riccardo Oldani, su Focus 347 (in edicola dal 14 agosto 2021).