Roma, 7 lug. - (AdnKronos) - Più che Comuni Ricicloni: sono i 356 comuni "Rifiuti free" in Italia, quelli che rappresentano l'eccellenza nell'eccellenza. Sono quelli che oltre a essere "ricicloni", nel corso del 2014 hanno prodotto meno di 75 kg a testa di rifiuto secco indifferenziato, mentre la produzione media pro capite nazionale si aggira sui 550 kg annui e quella europea 510.
E' a loro, e ai quasi 1.800.000 cittadini coinvolti, che l'edizione 2015 di Comuni Ricicloni vuole dare particolare risalto, considerandoli “campioni” regionali,perché di fatto hanno quasi annullato la necessità di smaltimento di quasi tutti i rifiuti normalmente prodotti in Italia. La dimensione demografica dei Comuni "rifiuti free", però, è ancora quella del piccolo comune, con l'eccezione di Empoli che conta 48.000 abitanti.
“Ora la parola passa alla politica, cominciando dal parlamento e dal governo: tutta Italia può divenire 'rifiuti free' nei prossimi 2 o 3 anni", dichiara Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente.
Per Legambiente, ora è arrivato il momento di completare questa rivoluzione, replicando le buone pratiche già consolidate o quelle pionieristiche, realizzando tanti impianti per il riuso e il riciclaggio e per gestire al meglio i troppi rifiuti speciali che finiscono nella rete delle ecomafie e dell’ecocriminalità, innalzando il livello quantitativo e qualitativo dei controlli ambientali ancora a macchia di leopardo sul territorio nazionale.
"Ma per farlo - spiega Stefano Ciafani, vicepresidente nazionale di Legambiente - serve un grande movimento politico e trasversale che metta insieme tutte le migliori energie di questo paese per costringere chi governa il Paese da Roma o nei territori dagli scranni delle Regioni a varare norme per rendere più conveniente sotto il punto di vista economico praticare le politiche di prevenzione e di riciclaggio".
E' "esattamente quello che non ha voluto fare ad esempio la Regione Puglia che ha varato qualche anno fa una legge sull’ecotassa sulle discariche che non è entrata mai a regime grazie alle pressioni dei 'signori delle discariche'. A questo - aggiunge Ciafani - serve la spallata riformatrice che vorremmo imprimere con il manifesto 'Italia rifiuti free': firmatelo su www.legambiente.it".