Roma, 18 mag. (AdnKronos) - Si è concluso con una raccolta di oltre 1,7 tonnellate di pile esauste il progetto didattico di educazione ambientale su rifiuti, gestione delle risorse ed energia, organizzato da Erp Italia, Iren e Wwf Ricerche e Progetti, in cinque istituti comprensivi dell'Appennino reggiano. Iniziato a dicembre scorso nelle scuole elementari e medie di 10 Comuni della fascia appenninica, il progetto ha coinvolto 2.104 alunni ed è stato supportato da un percorso didattico alla scoperta delle origini e delle regole fondamentali dell'energia.
In particolare, sono stati illustrati la composizione e il funzionamento delle comunissime pile, l’inquinamento ambientale dovuto al loro abbandono come rifiuti e l’importanza di contribuire al sistema nazionale di raccolta e riciclo. Queste nozioni sono state messe in pratica attraverso una raccolta straordinaria di pile esauste che, nei mesi scorsi, ha mobilitato le classi e le rispettive comunità di appartenenza.
I 10 comuni dell'Appennino reggiano sono stati sollevati dal possibile impatto ambientale di 1.723,50 kg di pile esauste: un risultato che fissa in 35 batterie in media il contributo alla raccolta da parte di ognuno dei 2.104 alunni coinvolti. La pesatura, inoltre, ha già ufficiosamente assegnato il titolo di scuola più virtuosa all'Istituto Comprensivo Ludovico Ariosto di Busana, che ha superato gli istituti di Carpineti-Casina, Castelnovo ne' Monti, Villa Minozzo e Toano in virtù del quantitativo raccolto in rapporto al numero degli alunni.
"Siamo estremamente soddisfatti per i risultati in termini di educazione ambientale raggiunti con questo progetto didattico", osserva Samantha Charalambous, Marketing Manager di Erp Italia. "I risultati di questo progetto confermano ancora una volta l’importanza dell’educazione ambientale nelle scuole e la voglia dei ragazzi di partecipare attivamente alla costruzione di un mondo migliore", sottolinea Simona Bardi, presidente di Wwf Ricerche e Progetti. Per Gian Luca Paglia, Responsabile Area Raccolta Iren Ambiente, "i risultati confermano ancora una volta quanto la Montagna reggiana sia pronta ad impegnarsi sui temi ambientali".