Dall'acqua del rubinetto ai mattoni con cui sono costruite le nostre case, fino ai mobili, agli accessori, ai vestiti e a tutto quanto racchiude il nostro stile di vita. In questi anni l'arte del riciclo si è spinta oltre i limiti dell'immaginazione.
Sciacciata di lattine. Presto torneranno a essere semplice metallo. |
A dar retta ai numeri, sembra proprio che noi europei siamo dei gran spreconi e buttiamo via tutto. E forse è così. Ma in natura, come sanno anche i bambini delle elementari, nulla si crea né si distrugge, ma si trasforma. E quando non si trasforma, si ricicla e ce lo ritroviamo in casa. A partire dai mattoni: è di pochi giorni fa la notizia che un ingegnere inglese, John Forth, avrebbe trovato il modo per trasformare la spazzatura in materiale per costruzioni. L'invenzione ha già un nome: "bitublock", blocchi 6 volte più resistenti di quelli di cemento. Con la differenza che per produrli c'è bisogno di meno energia, non si paga la materia prima e in più si fa un piacere alla comunità.
Riciclate, riciclate. Qualcosa resterà
Il segreto del bitublock, che una volta in commercio potrebbe rivoluzionare le leggi dell'edilizia, è in quel prefisso "bitu", che sta per bitume, una sostanza appiccicosa usata per legare il composto e che, trattata a caldo, diventa poi più dura del cemento. Una bella idea, ma non l'unica. A Goulburn, in Autralia, da un anno è in corso una discussa sperimentazione per riciclare addirittura l'acqua piovana e renderla potabile (dopo averla filtrata 26 volte). E in tutto il mondo "riciclare" è il corollario di diversi esperimenti. Si va dagli zainetti (realizzati con le vecchie confezioni di succhi di frutta) ai mobili, dalle scarpe fatte con i resti di copertoni ai quaderni che prima erano... cacca d'elefante.
Un sondaggio-spazzatura
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(Notizia aggiornata al 6 aprile 2007)