Roma, 13 ago. - (AdnKronos) - "L'Italia vive 4 volte al di sopra delle sue possibilità ma il guaio è che non ha consapevolezza del suo debito ecologico e senza consapevolezza si rischia di non correre ai ripari". Luca Mercalli commenta così all'Adnkronos il dato diffuso dal Global Footprint Network secondo cui il Belpaese ha raggiunto il suo 'Overshoot Day' (ovvero il giorno in cui la domanda di risorse supera tutte quelle che la natura riesce a produrre in un anno), in poco più di 3 mesi, il 5 aprile scorso.
"L'Italia è un Paese fragilissimo - sottolinea Meracalli - piccolo, con poche risorse energetiche e che spreca molto. Il consumo più evidente è quello di suolo che con la cementificazione negli anni ha stravolto l'aspetto del Belpaese e annientato molte delle sue risorse naturali. L'ex ministro delle Politiche agricole Mario Catania - ricorda il climatologo -aveva presentato un disegno di legge per arrestare la cementificazione dei terreni agricoli ma quella legge non è più stata approvata". Ma il consumo di suolo è avvenuto e avviene anche attraverso i rifiuti. "Il danno fatto nella terra dei fuochi è un danno per sempre. Abbiamo devastato e perduto una delle zone agricole più fertili e pregiate del Paese. Di questo dobbiamo prendere coscienza".
Per quanto riguarda poi il consumo delle risorse energetiche "è un errore - secondo Mercalli - perseguire la politica delle trivelle. L'Italia ha poco petrolio e di scarsissima qualità, puntare sull'estrazione raschiando letteralmente il barile per accedere a un tipo di energia che ci basterebbe si e no per 2 anni e che ci mette a rischio di enormi rischi ambientali in caso di incidenti, è miope. Noi dobbiamo cercare di ridurre la dipendenza dalle risorse esterne uscendo dalla dipendenza petrolifera come sta facendo la Danimarca, puntando sulle cose che noi abbiamo, come il sole, con investimenti immediati su progetti di transizione energetica attraverso le fonti rinnovabili".
Anche il cibo è una nostra risorsa "e serve una maggiore e migliore cultura dell'alimentazione che privilegi le produzioni nazionali e le sue varietà rispettando anche i tempi della natura. Bisogna prendere coscienza del fatto che importante non è solo la crescita intesa come aumento del Pil ma il come si cresce. Serve un progetto che definirei di resilienza del Paese".