Roma, 19 apr. - (AdnKronos) - Trasformare gli scarti organici in compost è uno dei modi per contribuire all’uso sostenibile delle risorse. E l’Italia, nel compostaggio, è leader in Europa applicando in pieno al settore i principi della Circular Economy. "E’ quello che fanno la raccolta dell’organico e gli impianti di compostaggio, perché permettono a scarti organici e a materiali biodegradabili di tornare alla terra sotto forma di compost", sottolinea Massimo Centemero, direttore del Consorzio italiano Compostatori (Cic).
Per migliorare la raccolta dell’umido e trasformare i rifiuti organici in compost, dal Cic arriva un utile vademecum che parte dalla base: cos'è il compost? L’utilizzo di compost reintegra nel terreno la sostanza organica (carbonio) e i principali elementi nutritivi (azoto, fosforo, potassio); aumenta la porosità rendendo il terreno più facilmente lavorabile; riavvia i cicli biologici favorendo la presenza di batteri e lombrichi.
Oltre a mantenere la fertilità dei terreni, permette di ridurre l’impiego di risorse non rinnovabili utilizzate per produrre fertilizzanti chimici, riducendo allo stesso tempo la quantità di scarti organici da smaltire. Compie dunque un’azione ecologica, agronomica ed economica: con l’utilizzo del compost si stima un minor costo complessivo per l’approvvigionamento di torbe e concimi minerali.
Cosa si può compostare? Tutti gli scarti, i residui e gli avanzi di ogni tipo organico biodegradabile, ovvero aggredibili dai microrganismi. Foglie e tutti gli scarti vegetali di orti, parchi e giardini; scarti di frutta e verdura e scarti vegetali del piatto crudi e cotti che rappresentano la base per un ottimo compost. No ai rifiuti non biodegradabili o contaminati da sostanze pericolose, tossiche o nocive; no a scarti di legname trattato o verniciato. Vetro, plastica, carta, barattoli di latta o alluminio, seguono la strada della raccolta differenziata.
Qualche curiosità su ciò che non ci aspettiamo possa essere compostabile: anche il sughero è un materiale naturale e biodegradabile, quindi i tappi in sughero possono essere avviati al compostaggio. Meglio quindi preferire vini confezionati con tappi in materiale naturale come il sughero a quelli in plastica. Diventano compost anche i resti di cibo secco degli animali domestici e i fiori appassiti o morti che tornano così alla terra e contribuendo a nuove fioriture.
Nella raccolta dell’organico possono essere gettati carta usata, come quella dei fazzolettini e dei tovaglioli. Lo shopper monouso in materiali vegetali, che per legge ha sostituito le buste di plastica tradizionale, è compostabile solo se è evidenziata la dicitura “compostabile” e può essere utilizzato proprio come sacchetto per conferire i rifiuti umidi.
Sono sempre più numerosi i prodotti con confezioni in amido di mais biodegradabili al 100%: leggendo bene etichette e confezioni possiamo accertarci di acquistare prodotti che possono tornare alla terra senza causare inquinamento e aumento dei rifiuti.
Ed ecco come utilizzare il compost. Nell’orto, le dosi consigliate dal Cic sono di 2/3 kg a mq: il compost va distribuito sul terreno e interrato con una vanga nei primi 10-15 cm. In questo periodo dell'anno, nella preparazione dell’orto, nella semina dei tappeti erbosi, nel trapianti di pomodori, zucchine ed altri ortaggi, il compost è un ottimo fertilizzante organico.
È anche un ottimo substrato di crescita sia per piante da orto che ornamentali: in questo caso bisognerà creare una miscela di compost (50%) e torba o terriccio che avanza da vasi vecchi, sufficiente a riempire il vaso. Come fertilizzante per piantare alberi e arbusti è necessario miscelare compost e terreno in parti uguali, disporre la miscela sul fondo della buca di piantagione (10 l/buca) e posizionare la pianta per poi coprire la buca con altra terra.
Per la pacciamatura, va distribuito uno strato di 3-5 cm sul terreno, alla base delle piante o degli alberi da frutto, e ripristinato ogni 2-3 mesi. Permette così il controllo della crescita delle erbe infestanti, favorisce il mantenimento di una giusta umidità del terreno e il reintegro di sostanza organica. In Italia dal 2003 è attivo un programma di verifica volontaria della qualità del compost, realizzato dal Cic. Il Marchio di Qualità del Cic rende identificabili i prodotti che rispondo a requisiti di qualità fissati, fornisce al produttore un valore aggiunto e trasparenza, affidabilità e qualità del compost agli utilizzatori finali.