Roma, 6 giu. - (AdnKronos) - Debellare fame e povertà, disporre di acqua pulita e a sufficienza per tutti, pace, giustizia e istituzioni solide e così via per 17 punti, tanti sono gli obiettivi di sostenibilità fissati per il 2030 dalle Nazioni Unite. Ma a che punto sono i Paesi chiamati a dare il loro contributo per il raggiungimento di queste mete? E soprattutto, c'è qualcuno già pronto ad affrontare la scadenza? La risposta, poco rassicurante, è no.
Secondo il modello previsionale messo a punto da Dnv Gl e contenuto nel rapporto “The Future of spaceship earth”, in assenza di interventi straordinari in nessuna regione gli obiettivi verranno completamente raggiunti. Solo i Paesi Ocse riusciranno a centrarne gran parte: benessere ed educazione, ad esempio, saranno ancora prerogativa solo di una parte della popolazione mondiale, così come la possibilità di poter contare su infrastrutture e innovazioni o su città sostenibili.
Chiarito che nessun obiettivo sarà completamente raggiunto al 2030, lo studio evidenzia anche quelli che proprio non hanno alcuna chance di essere realizzati in nessuna area del mondo. Dagli Stati Uniti alla Cina, dai Paesi Ocse ai Brise ma anche nel resto del pianeta, sono il contrasto ai cambiamenti climatici e la riduzione delle diseguaglianze gli obiettivi che secondo lo studio è "improbabile" che vengano raggiunti.
Lo studio va oltre il 2030 e traccia anche un quadro del mondo al 2050. Saremo 8,5 miliardi di persone e il Pil mondiale raddoppierà, nonostante un marcato rallentamento, quasi uno stop, nelle aree più sviluppate. Dopo una crescita considerevole per i prossimi 15 anni, i consumi energetici si stabilizzeranno: per metà potremo contare su energie rinnovabili, mentre per l’altra metà dipenderemo ancora dai combustibili fossili.
Ciò porterà a un aumento di circa 1,8°C della temperatura terrestre intorno al 2050, per poi aumentare di 2,5°C nei decenni immediatamente successivi. Dal punto ambientale si andrà incontro a un quadro di deterioramento, che progredirà a ritmi meno rapidi, ma con uno sfruttamento delle risorse che continuerà ad andare ben al di là delle capacità del globo.