Dal riscaldamento globale e da un verme marino arrivano le minacce per gli ecosistemi degli oceani.
Un anellide polichete, come quello della foto, sta minacciando le barriere coralline. Anthony R. Picciolo ©Noaa Nodc Clicca qui per ingrandire l'immagine (attenzione, l'immagine è di oltre 250 kbyte). |
Morte ai coralli. Intanto, nei mari tropicali, prosegue la moria di coralli che si imbiancano improvvisamente e, a quanto pare, inesorabilmente. Si pensava che l'imbiancamento (denominato bleaching) fosse dovuto alla mancanza di tolleranza, da parte dei coralli, del riscaldamento dell'acqua. Ma ora due biologi israeliani, Yossi Loya e Eugene Rosenberg, hanno proposto, comunicando con la rivista New Scientist, un'altra ipotesi. Che cioè il colpevole del fenomeno sia un batterio, chiamato Vibrio shiloi, che diventa più virulento alle alte temperature. Il batterio inoltre sarebbe trasmesso da un corallo all'altro da un anellide (un verme marino molto urticante e piuttosto diffuso) il cosiddetto vermocane (Hermodice carunculata). I ricercatori pensano che l'anellide ospiti il batterio, e che lo trasmetta ai coralli quando si nutre; Rosenberg dichiara che il suo team sta preparando una tecnologia che possa prevenire la diffusione della malattia. Non tutti gli esperti sono convinti della correttezza dell'ipotesi, perché pensano, come Ove Hoegh-Guldberg, che l'imbiancamento si stia diffondendo troppo velocemente per essere causato solo da un agente patogeno.
(Notizia aggiornata al 14 aprile 2003)