È noto quanto le gomme delle auto siano un prodotto arduo da riciclare. Da sempre si è infatti cercato di dar loro nuova vita, anche dopo l'uso su strada. Basta pensare a quanti pneumatici si trovano sulle banchine, sui moli e sui rimorchiatori dei porti dei 7 mari.
“Finora si riciclavano solo nell'asfalto”
Un problema globale - Senza entrare troppo nei tecnicismi, la gomma vulcanizzata è problematica da riutilizzare perché è modificata chimicamente con l'aggiunta di vari componenti, che si inseriscono nella sua catena molecolare. Oggi solo piccole porzioni di pneumatici usati, possono essere riciclate nell'asfalto, a cui vengono parzialmente mescolate per le colate di nuove strade.
L'idea giusta - L'azienda americana Lehigh Technologies di Tucker, in Georgia, ha sviluppato dal 2006 un interessante processo per rinnovare le gomme usate. Con questo metodo, in buona sostanza, la gomma viene congelata a -100°C e poi inserita in una centrifuga che la sminuzza in particelle grandi appena 180 micron. La polvere così ottenuta si può facilmente mescolare con altri materiali per ottenerne di nuovi, partendo proprio dalle miscele per produrre altri pneumatici.
Business del futuro? - Nel 2006 l'azienda ha cominciato il suo business e, nell'ultimo anno, le vendite di PolyDyne e MicroDyne, le sue due polveri brevettate, sono salite del 40%. Anche se l'azienda afferma di lavorare ancora a metà del suo ideale regime operativo. Considerando il numero di auto che girano in America, si stima che almeno 30 millioni di ruote circolanti, abbiano pneumatici che contengono parte dei due nuovi polimeri.
Un business notevole, tant'è che l'azienda sta investendo in ricerche per cambiare le caratteristiche chimiche della polvere prodotta, così da incrementarne le applicazioni e migliorarne le performance.