Roma, 30 gen. - (AdnKronos) - Lawsonia inermis, ma per tutti è l'hennè. E' lei la pianta da cui si deriva il più antico metodo di colorazione dei capelli, originaria delle regioni calde subtropicali dell’Africa del nord e centro orientale, dell’Asia minore, dell’Iran e dell’ India occidentale. Antico sì, ma non per questo meno efficace, anche se attorno alla colorazione a base di hennè si sono sviluppati alcuni falsi miti, proviamo a sfatarli.
Primo tra tutti: l'henné secca i capelli. Falso, almeno in parte. "L'hennè ristruttura e rinforza. Può seccare il capello trattato chimicamente, ma in questo caso ci si può aiutare con oli e maschere”, spiega all'Adnkronos Sabrina Sevieri, titolare di Capelli Verdi, parrucchiere nato nel 989, unico a Roma e in Italia a utilizzare prodotti esclusivamente naturali.
Secondo: l'hennè non copre i capelli bianchi. “E' vero che non è totalmente coprente, ma sfrutta il bianco per creare delle sfumature che possono sostituire schiariture e mèches", spiega Sabrina. E in fatto di colore ci si può sbizzarrire: tutte le sfumature di rosso, che variano a seconda del colore di partenza dei capelli. Su quelli chiari si può ottenere un rosso ramato molto intenso, sui capelli scuri si ottiene un riflesso rosso visibile soprattutto alla luce del sole.
Non solo rosso: miscelando l’hennè con altre piante officinali si ottengono colorazioni che vanno dal biondo (che si ottiene mescolando erbe come camomilla, rabarbaro, calendula e zafferano). L’henné però non ha solo il merito di conferire lucidità alla chioma: è infatti anche sebo-normalizzante ed è un ottimo antiforfora. Il suo uso costante rende, quindi, i capelli più corposi e lucidi.
Le donne egiziane lo utilizzavano per donare alla pelle, alle unghie ed ai capelli un colorito rosso che, richiamando il fuoco, costituiva uno strumento di seduzione. Era inoltre una pianta apprezzata per le sue qualità antisettiche e ancora oggi trova applicazione nelle cerimonie religiose musulmane.
L’henné viene infatti utilizzato per decorare le ragazze con disegni rituali e propiziatori, come omaggio dal fidanzato alla futura sposa o come dono per i nuovi nati e viene ancora oggi utilizzato per la colorazione delle fibre tessili.