Ecologia

Non solo "Cotone 100%", le provocatorie etichette che raccontano tutta la storia

La campagna di Canadian Fair Trade Network punta ad accendere i riflettori sulle condizioni dei lavoratori nel settore dell'abbigliamento e a sensibilizzare i consumatori perché scelgano il commercio equo e solidale

Roma, 26 mag. - (AdnKronos) - Un'etichetta che non si limita a riportare la dicitura “100% cotone”, ma che racconta anche la storia degli operai che in Bangladesh, Cambogia e Sierra Leone lavorano duramente in fabbriche dove non sempre i loro diritti vengono rispettati e la loro salute tutelata. E' la provocatoria iniziativa di Canadian Fair Trade Network con la campagna “L’etichetta non racconta tutta la storia”.

L'obiettivo è di accendere i riflettori sui temi nella produzione e fabbricazione di tessili e abbigliamento e sensibilizzare i consumatori circa la provenienza dei prodotti che acquistano. Come? Non limitandosi a indicare nell'etichetta che accompagna un capo di abbigliamento qual è la sua composizione, ma aggiungendo tutta la storia di chi quel capo lo ha realizzato. C'è la maglia "Made in Sierra Leone by Tejan", operaio che si è ammalato, lavorando per anni senza nessun tipo di protezione, e la diagnosi è stata di avvelenamento da pesticidi.

C'è il capo "Made in Cambodia da Behnly", giovane operaio di nove anni che si sveglia ogni giorno alle 5 del mattino per raggiungere la fabbrica dove lavora tutto il giorno in uno stanzone caldissimo e senza aria condizionata, immerso nella polvere, per guadagnare meno di un dollaro al giorno.

L'industria dell'abbigliamento rappresenta la più redditizia voce nell'esportazione della Cambogia, ma i lavoratori del settore lavorano per lo più sei giorni a settimana per arrivare a guadagnare circa 100 dollari al mese (dati Clean Clothes Campaign).

Non va meglio in Bangladesh dove, secondo i dati Oxfam, un salario minimo è di 68 dollari al mese. Qui, il tema delle condizioni dei lavoratori nelle fabbriche di abbigliamento è venuto alla ribalta in seguito al crollo dell'edificio Rana Plaza a Dhaka, il 24 aprile del 2013, una tragedia che ha provocato la morte di 1.129 persone.

Per questo ogni etichetta, realizzata per la campagna di sensibilizzazione, oltre alla storia dei lavoratori comprende anche questo messaggio: "E' tempo di cambiare. Un acquisto equo e solidale assicura che i lavoratori siano stati compensati in modo equo e non esposti a condizioni di lavoro non sicure".

26 maggio 2015 ADNKronos
Ora in Edicola
Scopri il mondo Focus. Ogni mese in edicola potrai scegliere la rivista che più di appassiona. Focus il magazine di divulgazione scientifica più letto in Italia, Focus Storia per conoscere la storia in modo nuovo ed avvincente e Focus Domande & Risposte per chi ama l'intrattenimento curioso e intelligente.

Gli eccessi della Rivoluzione francese raccontati attraverso la tragedia delle sue vittime più illustri, Luigi XVI e Maria Antonietta. La cattura, la prigionia, i processi e l’esecuzione della coppia reale sotto la lama del più famoso boia di Parigi. E ancora: come si studiava, e si insegnava, nelle scuole del Cinquecento; l’ipotesi di delitto politico dietro la morte di Pablo Neruda, pochi giorni dopo il golpe di Pinochet; l’aeroporto di Tempelhof, a Berlino, quando era palcoscenico della propaganda nazista.

ABBONATI A 29,90€

Perché il denaro ci piace tanto? Gli studi spiegano che accende il nostro cervello proprio come farebbe gustare un pasticcino o innamorarsi. E ancora: la terapia genica che punta a guarire cardiopatie congenite o ereditarie; come i vigili del fuoco affinano le loro tecniche per combatte gli incendi; i trucchi della scienza per concentrarsi e studiare meglio; si studiano i neutrini nel ghiaccio per capire meglio la nostra galassia.

ABBONATI A 31,90€
Follow us