Roma, 22 ott. - (AdnKronos) - No alla pesca a strascico, che rovina i fondali marini; no alla pesca con palangari, che determina eccessive catture non mirate di pesci. E soprattutto no alla pesca illegale, che rappresenta un pericolo reale per la sostenibilità della fauna marina e una seria minaccia per la protezione di specie in via di estinzione. Lo ribadisce Mareblu che fa parte della multinazionale MwBrands, uno dei soci fondatori dell’Issf (International Sustainable Seafood Foundation), organizzazione mondiale che riunisce scienziati, industriali e associazioni ambientaliste, tra cui il Wwf.
L'Issf persegue l'obiettivo di favorire una pesca sostenibile e responsabile e coerentemente con l'impegno nella lotta alla pesca illegale, entro fine 2015 tutte le navi Mareblu saranno dotate di un sistema di videocontrollo Ems che consente di osservare in tempo reale le attività di pesca, verificarne il corretto svolgimento e sorvegliare i livelli delle catture accidentali. Mareblu utilizza specie di pesci le cui catture consentono il rinnovo e il mantenimento dell’ecosistema: l’80% del tonno viene pescato in aree in cui le specie abbondano, il restante 20% proviene dall’Atlantico, dove i livelli sono soggetti a monitoraggio. Nessuna specie a rischio di estinzione, mai il tonno rosso, né tonno proveniente da riserve marine o aree protette.
Viene adottato un approccio di miglioramento continuo per minimizzarne l’impatto sull’ambiente e tutelare le specie a rischio dalla pesca accidentale. Il piano di miglioramento degli stabilimenti ittici è basato sui requisiti della Fao e del marchio Msc (Marine Sterwardship Council), programma di certificazione e di eco-autenticazione destinato a valorizzare pratiche di pesca sostenibili, ma si sta lavorando anche sulla certificazione “Catena di Garanzia d’Origine” Msc per i quattro stabilimenti, tre dei quali sono già certificati, mentre il quarto lo sarà entro fine 2014.