Monza, 24 apr. - (AdnKronos) - La prima joint venture contrattuale tra aziende idriche in house della Lombardia con l'obiettivo di creare “un modello di gestione della risorsa idrica e le sinergie industriali in grado di garantire la qualità del servizio ma anche minori costi per i cittadini”. Così all'Adnkronos Alessandro Russo, presidente di Cap Holding e coordinatore del progetto, presenta "Water Alliance – Acqua di Lombardia”, iniziativa che ha il patrocinio di Expo 2015, Anci Lombardia e Confservizi Lombardia.
Il progetto vede insieme Gruppo Cap, BrianzAcque, Uniacque, Padania Acque, Lario Reti Holding, Sal e Pavia Acque, sette realtà in house che insieme garantiscono un servizio a oltre 5 milioni di abitanti (più della metà dei cittadini lombardi) che hanno deciso di fare squadra per coniugare il radicamento sul territorio e le migliori pratiche nella gestione pubblica dell'acqua.
Come aggregato, nel settore idrico le sette aziende sono seconde in Italia solo ad Acea “e prime in house per patrimonio, investimenti e popolazione servita”, specifica Russo. Insieme servono poco meno di 900 Comuni, dove erogano ogni anno oltre 500 milioni di metri cubi d’acqua, con 24.727 km di rete di acquedotto e 2.733 pozzi. I depuratori sono 508, ai quali confluiscono quasi 20mila km di rete fognaria. I ricavi complessivi superano i 630 milioni.
Nei prossimi cinque anni, le sette aziende investiranno 800 milioni di euro: uno sforzo che si concentra in gran parte nell’impegno per mettere a norma depuratori e fognature, e risolvere così il grave deficit infrastrutturale che vede ancora l’Italia sotto procedura di infrazione comunitaria.
“Partiamo ora con un primo percorso di ascolto di tutti gli stakeholder che durerà da qui a fine anno, passando per un appuntamento a Expo in programma a settembre e, a fine anno, firmeremo la joint venture contrattuale e poi si parte”, aggiunge Russo. Gli obiettivi? Non solo qualità del servizio ma anche affrontare tematiche quali accesso al credito, agenda smart, costi dell'energia, supporti informatici.
Il progetto Water Alliance è stato presentato oggi a Monza in occasione del convegno “Per una sharing economy dell’acqua”. Per Enrico Boerci, amministratore delegato BrianzAcque, la Water Alliance “rappresenta un’ imperdibile opportunità di mettere a fattor comune le eccellenze di gestione delle aziende pubbliche dell’idrico della Lombardia. Una rete di condivisione tra “consorelle” che consentirà di superare la frammentarietà delle singole gestioni in house”.
Un'occasione per “aumentare la capacità delle nostre aziende di essere competitive – aggiunge Antonio Redondi, presidente Sal - gettare le basi per una cooperazione stabile e sinergica tra le aziende, per produrre nuove economie di scopo e maggiori economie di scala, favorendo anche l’accesso al credito per nuovi investimenti”.
“Servono investimenti importanti per risolvere una volta per tutte le criticità di questo settore strategico, ma c’è bisogno anche di ingenti spese di manutenzione per garantire un servizio che arriva nelle case di tutti. Occorre, appunto, fare sistema e l’in-house è una valida risposta”, sottolinea Paolo Franco, presidente Uniacque.
Una recente ricerca in ambito europeo, infatti, rileva come un numero crescente di città abbia deciso di riportare i servizi idrici in gestione pubblica. Complessivamente, questo processo ha interessato 100 milioni di persone negli ultimi 15 anni. Il Comune di Parigi su tutti. "La rete delle società idriche in house lombarde – conclude Paolo Franco – rappresenta un valore aggiunto ed una grande opportunità per il territorio e per la Regione: un soggetto attivo e strategico da un punto di vista politico, istituzionale ed economico".