Le piante giocano un ruolo cruciale nella lotta ai cambiamenti climatici, assorbendo grandi quantità di CO2: nel corso della vita, un albero arriva ad assorbire oltre una tonnellata di CO2 dall'atmosfera. Tuttavia non sono solo le grandi foreste a sequestrare anidride carbonica.
Uno studio pubblicato su Nature Geoscience ha analizzato il ruolo del muschio, scoprendo che questa morbida pianta che ricopre circa 9,4 milioni di chilometri quadrati della Terra (un'estensione pari al Canada o alla Cina, per intenderci) è in grado di assorbire enormi quantità di CO2 nel terreno dove cresce.
Sequestratore folle. Gli studiosi hanno analizzato campioni di terreno appartenenti a diversi ecosistemi sparsi in tutti i continenti. Oltre alla capacità di sequestrare CO2, hanno analizzato altri 23 tratti associati al mantenimento della biodiversità e a vari servizi ecosistemici.
Lo studio ha evidenziato che, globalmente, il muschio è in grado di sequestrare nel terreno 6,43 miliardi di tonnellate di CO2 in più rispetto al suolo nudo, ovvero una quantità pari a sei volte le emissioni di carbonio mondiali legate ai cambiamenti nell'uso del terreno (deforestazione, urbanizzazione ecc).
Non solo CO2. Ma i vantaggi di questo morbido tappeto verde non finiscono qui: rispetto al suolo nudo, il terreno ricoperto da muschio è risultato infatti più ricco di sostanze nutritive vitali, con un alto tasso di decomposizione della materia organica e meno casi di agenti patogeni delle piante trasportati dal suolo.
«Come le foreste, il muschio stabilizza il microclima e l'ambiente fisico sottostante, fornendo inoltre minerali e carbonio utili al benessere del microbioma del suolo», spiega Peter Reich, uno degli autori.
Anche gli alberi nel loro "piccolo"... I ricercatori sottolineano l'importanza di avere un approccio ampio quando si valuta il ruolo della natura nella lotta al cambiamento climatico: «Anche le piante più piccole che vivono in ambienti ostili possono sequestrare CO2, esattamente come gli alberi», sottolinea Reich.
Studi futuri dovrebbero focalizzarsi sulle capacità di tutti i tipi di vegetazione, non solo muschio e alberi, di assorbire CO2: «Comprendendo le contribuzioni di ogni diversa pianta, potremo definire politiche in grado di ottimizzare la gestione della natura, permettendo alla vegetazione di svolgere un ruolo di massima protezione contro i cambiamenti climatici», conclude Reich.