Ecologia

Miniferro per l'ambiente

Nanoparticelle che ripuliscono siti contaminati: l'ultima incarnazione del ferro.

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Nanoparticelle che ripuliscono siti contaminati: l'ultima incarnazione del ferro.

Le discariche di prodottichimici potebbero essere 'ripulite' dalle nuove nanoparticelle di ferro.
Le discariche di prodottichimici potebbero essere "ripulite" dalle nuove nanoparticelle di ferro.

Una polvere di ferro ultrafine è, secondo un ingegnere ambientale dell'università di Lehigh, negli Stati Uniti, il metodo migliore per ripulire discariche di materiali pericolosi e depositi di sostanze contaminanti. L'ingegnere Wei-xian Zhang ha studiato per otto anni le proprietà delle nanoparticelle di ferro, e si è accorto che hanno una caratteristica molto particolare; quando si ossidano, cioè arrugginiscono, in presenza di contaminanti come trielina, diossine e PCB (un composto presente nei trasformatori che inquina moltissimo) queste minuscole particelle “afferrano” le molecole organiche e le rompono, trasformandole in composti molto meno inquinanti. In presenza di velenosi metalli pesanti, invece, le nanoparticelle le ossidano e le trasformano in composti insolubili, che rimangono nel terreno senza entrare nella catena alimentare.
Le proprietà del ferro erano già conosciute, e infatti molte aziende utilizzavano la limatura di ferro per neutralizzare i propri inquinanti, ma queste nanoparticelle, che hanno un diametro fino a 0,0001 millimetro, sono molto più reattive e veloci e possono penetrare molto più a fondo nel suolo. Alcuni test di laboratorio hanno già confermato le caratteristiche delle nanoparticelle di ferro, e hanno dimostrato che esse rimangono attive anche 6-8 settimane. Se a questo si aggiunge che il costo di produzione delle nanoparticelle è diminuito moltissimo, Zhang conclude che è giunto il momento di iniziare a far entrare il nanoferro anche nel business della decontaminazione.

(Notizia aggiornata al 12 settembre 2003)

11 settembre 2003
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