Roma, 28 apr. - (AdnKronos) - Dirigenti aziendali, sanitari ed educativi, per tutti il miglioramento della qualità della vita dei lavoratori ha un impatto significativo sulle performance all’interno delle organizzazioni. E’ questo il dato principale che emerge dal primo studio focalizzato sull’importanza del “quality of life” sulle prestazioni di lavoratori, pazienti e studenti, realizzato dal Gruppo Sodexo e Harris Interactive.
Il rapporto, realizzato da novembre 2014 a gennaio 2015, ha visto 780 leader di spicco nel campo del business, della sanità e dell’istruzione, intervistati in sei differenti Paesi del mondo, e ha rivelato come per il 66% dei top manager il miglioramento della qualità delle vita sia una priorità strategica.
Secondo lo studio il 91% dei dirigenti ha dichiarato di percepire un legame tra qualità della vita e prestazioni, mentre l’86% ha già implementato iniziative migliorative nella propria organizzazione: dall’ambiente di lavoro a programmi di crescita personale e incentivazione, fino all’interazione sociale e alla nutrizione.
Passando ad analizzare il tipo di impatto generato, si vede come per il 99% ha un impatto sulla soddisfazione (di dipendenti, pazienti e studenti), per il 94% sull'immagine e la reputazione, per il 93% sulla produttività/efficienza e per l’88% per lavoro / performance economica.
Il campione di intervistati è stato però interpellato anche in relazione a come queste tematiche influiranno in futuro all’interno delle organizzazioni. Il 65% dei dirigenti ritiene che il miglioramento della qualità della vita assumerà maggiore importanza in futuro.
Innovazione, flessibilità e connessione diventano quindi i concetti chiave con cui guidare aziende e utilizzatori verso un “Welfare 3.0” in grado di racchiudere differenti servizi in un unico strumento: dai buoni shopping, ai benefit pensati per la salute, ad altri servizi dedicati al tempo libero.