Ecologia

Materiali riciclati nelle costruzioni, una sfida possibile

Legambiente presente il primo dossier a Ecomondo

Roma, 4 nov. (AdnKronos) - Il riciclo è possibile, e auspicabile, anche nel settore delle costruzioni. Grazie all’uso dei materiali riciclati sarebbe possibile chiudere almeno 100 cave e ridurre l’impatto ambientale complessivo: minor consumo di acqua, combustibili fossili, emissioni di gas serra. E' quanto risulta dal primo rapporto Recycle di Legambiente.

Ogni anno in Italia vengono prodotte quasi 45 milioni di tonnellate di rifiuti inerti; sul nostro territorio insistono 2.500 cave da inerti attive e tra le 15mila abbandonate; nel complesso oltre il 62,5% di quanto viene cavato è composto da inerti. Ma ridurre il prelievo di materie prime e l’impatto delle cave sul paesaggio è possibile e non solo a vantaggio del territorio: attraverso il riutilizzo dei rifiuti aggregati e degli inerti provenienti dalle demolizioni si avvierebbe una nuova filiera green in grado di produrre nuovi posti di lavoro, valorizzare ricerca e innovazione, contribuire a ridurre le emissioni di gas di serra.

Questo il tema del convegno Recycle: la sfida nel settore delle costruzioni, organizzato da Legambiente con il contributo di Eco.Men e Ecopneus a Rimini, nell’ambito di Ecomondo. L’obiettivo dell’Osservatorio Recycle, promosso da Legambiente, è raccontare e approfondire l’innovazione già in corso nel settore della produzione di aggregati riciclati. Un processo che oggi è spinto anche dalla Direttiva 2008/98/CE che prevede che nel 2020 si raggiunga un obiettivo pari al 70% del riciclo dei rifiuti da costruzione e demolizione.

Per aprire una nuova prospettiva, Legambiente chiede di cambiare i capitolati fissando obiettivi prestazionali, attuare la Direttiva Europea introducendo obblighi crescenti di utilizzo di aggregati riciclati e replicare le esperienze d’eccellenza già realizzate nel nostro Paese, a partire dall’esempio del Veneto, dove si producono in media 5.500.000 di tonnellate all’anno di rifiuti da C&D, e più dell'80% vengono avviati a recupero e utilizzati anche in infrastrutture stradali.

"Un punto va sottolineato con attenzione - ha dichiarato il vicepresidente Legambiente Nazionale Edoardo Zanchini - oggi non esistono più motivi tecnici, prestazionali o economici per non utilizzare materiali provenienti da riciclo nelle costruzioni. Le esperienze raccontate in questo rapporto descrivono cantieri e capitolati dove queste innovazioni sono già state portate avanti. E dimostra che i materiali da riciclo e recupero di aggregati possono essere assolutamente competitivi sia sul piano tecnico che su quello economico".

"Attualmente nel nostro Paese - ha aggiunto - la capacità di recupero sfiora a malapena il 10% (anche se con differenze significative tra regione e regione e con alcune esperienze d’eccellenza che mostrano tutta la fattibilità dell’impresa), mentre in Europa l’Olanda con il 90% dei materiali recuperati è la nazione più virtuosa, seguita da Belgio (87%) e Germania (86,3%)".

"Per questo è necessario l’intervento del governo - ha continuato Zanchini - per dare forza a questo percorso di cambiamento. I vantaggi che questo tipo di prospettiva aprirebbe sono infatti rilevanti, perché le esperienze europee dimostrano che aumenterebbero sia l’occupazione che il numero delle imprese attraverso la nascita di filiere specializzate; nella riduzione del prelievo da cava, perché arrivando al 70% di riciclo di materiali provenienti dalla demolizione e ricostruzione si genererebbero oltre 23 milioni di tonnellate di materiali che permetterebbero di chiudere almeno 100 cave di sabbia e ghiaia e per la riduzione di emissioni di gas serra".

"Perché - ha concluso - aumentando la quantità di pneumatici fuori uso recuperati e utilizzati fino a raddoppiarla al 2020, potremmo riasfaltare quasi 40.000 km di strade, con un risparmio energetico (considerando che non si userebbero più materiali derivati dal petrolio), di oltre 6,5 miliardi di kWh, pari al consumo annuo di una città come Reggio Calabria o Modena, con un taglio alle emissioni di gas serra pari a 700 mila tonnellate".

Nel dossier Recycle, una panoramica di buone pratiche (dagli asfalti in gomma riciclata in Val Venosta all’uso di aggregati riciclati nel Palaghiaccio di Torino), le normative, i bandi e le risposte dei grandi cantieri alle richieste di Legambiente sull’uso dei materiali riciclati.

4 novembre 2015 ADNKronos
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