Da tempo si cerca un'alternativa ecologica ai fertilizzanti chimici e sintetici, che a lungo andare acidificano il terreno ed emettono gas serra inquinanti: dopo i batteri sperimentati in Andalusia, ora una soluzione sembra arrivare dai lombrichi, che arricchirebbero rapidamente il suolo con l'azoto e il carbonio che producono.
Il ruolo di questi vermi nella fertilizzazione del terreno non è una novità: fino ad oggi, però, si pensava che l'assorbimento dei nutrienti fosse un processo lento e cumulativo. Uno studio pubblicato su Soil Biology and Biochemistry evidenzia invece che i nutrienti prodotti dai lombrichi penetrano nel terreno molto velocemente.
Assorbimento rapido. I ricercatori, durante test condotti sia in laboratorio sia sul campo, hanno tracciato il percorso di azoto e carbonio dai lombrichi al suolo, ai semi di frumento e ai pidocchi delle piante (o afidi), scoprendo che venivano assorbiti dagli afidi ad appena due ore dal rilascio in condizioni di laboratorio, e dopo 24 ore in condizioni reali. «Finora pensavamo che il processo implicasse una lenta decomposizione e un ciclo microbico», spiega Olaf Schmidt, uno dei ricercatori, «ma i nostri esperimenti hanno dimostrato che azoto e carbonio possono spostarsi molto rapidamente dagli animali alle piante.»
Sincronizzati. L'aspetto interessante è che l'attività dei lombrichi è naturalmente sincronizzata con quella delle coltivazioni, principalmente a causa di fattori ambientali, come la temperatura dell'aria e l'umidità. I lombrichi rilascerebbero quindi l'azoto esattamente quando le piante ne hanno bisogno, cosa che non avviene con i fertilizzanti sintetici o minerali, che a volte vengono dati in momenti sbagliati (quando fa troppo freddo o il clima è troppo secco), provocando inutili e dannose infiltrazioni nel terreno ed emissioni in atmosfera.
«Tutte le forme di azoto derivate dalla natura sono vantaggiose dal punto di vista economico e ambientale, e per questo dovremmo farne maggiore uso», sottolinea Schmidt: «con questo non voglio affermare che i lombrichi sostituiranno tutti i fertilizzanti organici e minerali, ma che il loro utilizzo potrebbe sostituire quello di alcuni fertilizzanti, costosi in termini ambientali ed economici.»