Uno studio della Nasa mette in guardia. Le strisce di vapore lasciate dai motori dei jet stanno riscaldando il Pianeta.
I fumi di scarico dei jet si formano per la combustione dell'idrogeno contenuto nel carburante. Caldissimi e umidi si raffreddano dopo poco, mischiandosi con l'aria. Per questo la scia appare circa 50-100 metri dall'aereo. L'umidità dell'aria determina la persistenza nell'atmosfera delle strisce. |
Chi non si è mai soffermato, naso all'insù, a guardare la striscia bianca di un jet stagliarsi alta nel cielo azzurro? Le strisce lasciate dai motori non sono però così innocue come sembra da quaggiù. Lo si era ipotizzato, lo si temeva, ora è arrivata la conferma da uno studio della Nasa secondo il quale i cirri che si formano da questi getti di vapore sarebbero responsabili dell'aumento della temperatura globale tra il 1975 e il 1994. Non gli unici colpevoli e non in ogni regione del Pianeta. I ricercatori capitanati da Patrick Minnis hanno analizzato i dati della distribuzione di cirri sugli Stati Uniti di 25 anni e li hanno confrontati con le temperature. Hanno così scoperto che la copertura di queste nuvole era sensibilmente maggiore dove il traffico aereo era più congestionato.
Pochi gradi, ma pericolosi. Le nuvole, riflettendo i raggi solari, hanno la funzione di tenere al fresco la Terra. Ma posso anche trattenere il calore. Questo secondo effetto annienta il primo. Secondo Minnis, l'incremento di nuvole a partire dagli anni '70 avrebbe portato a un aumento della temperatura al suolo da un minimo di 0,2 a un massimo di 0,3 ° per decennio. Poco a prima vista. Ma se si considera che soltanto 5 ° ci separano dalla temperatura dell'ultima era glaciale, è facile intuire che anche variazioni piccole siano importanti.
La conclusione degli scienziati della Nasa è che il traffico aereo e il vapore prodotto dagli aerei deve essere preso in considerazione nei modelli sul cambiamento climatico e sui possibili scenari.
Stop forzato. Come avere nuove conferme per questa tesi? L'unico modo sarebbe lasciare a terra tutti gli aerei e vedere cosa accade. Ma non è semplice, a meno di non augurarsi uno sciopero selvaggio di tutti i piloti di tutte le compagnie. Esiste però un precedente. Tra l'11 e il 14 settembre 2001, a seguito degli attacchi alle Torri Gemelle, tutto il traffico aereo statunitense venne bloccato. In quel periodo si registrò una differenza tra le temperature minime e le massime (misurate rispettivamente di notte e di giorno) doppia rispetto alla normalità. Questo fenomeno potrebbe essere spiegato dalla diminuzione dei cirri da vapore che avrebbe permesso al calore solare di dissiparsi.
Combattere il riscaldamento globale lasciando gli aerei a terra non sembra però una strategia praticabile. L'arrivo di nuovi aerei più capienti potrebbe diminuire il numero di velivoli in volo. Anche volare ad altitudini più basse, dove è meno facile che si formino i cirri, potrebbe avere i suoi vantaggi. Ma costerebbe molto di più in termini di consumo di carburante per vincere l'attrito dell'aria meno sottile.
(Notizia aggiornata all'11 maggio 2004)