La vegetazione di questo nostro pianeta sta facendo per noi un lavoro molto più in grande di ciò che si pensava: assorbe una quantità di CO2 di gran lunga maggiore di quanto ipotizzato fino a qualche tempo fa. È questa la conclusione di un gruppo di ricerca che ha calcolato che, dal 1901 al 2010, il complesso della vegetazione ha assorbito anidride carbonica per il 16% in più di quanto stimato dagli attuali modelli climatici.
UN MISTERO DA INDAGARE. La ricerca, apparsa su Proceedings of the National Academy of Sciences, ha preso avvio da un fatto per il quale non si trovava una spiegazione: la sovrastima della quantità calcolata di anidride carbonica in atmosfera, attorno al 17%.
«Al valore calcolato, quello in sovrastima, si è arrivati nell’arco di cinquant'anni. Ora però siamo a un punto critico: se vogliamo dotarci di modelli climatici affidabili per i prossimi 100 o 200 anni dobbiamo risolvere le contraddizioni. Non si può avere un tale divario - appunto il 16-17% - tra i modelli estrapolati e i dati reali. Ciò porta a decisioni e conclusioni errate», afferma Lianhong Gu, dell'Oak Ridge National Laboratory (Usa).

Questa discrepanza tra calcoli e misurazioni ha perciò dato l'avvio alle riicerche sui grandi sistemi che assorbono CO2, che sono principalmente i mari e le foreste.
Studiando il sistema delle foreste con gli strumenti più sofisticati che scienza e tecnologia mettono oggi a disposizione, il gruppo di ricerca ha dunque formulato nuove ipotesi sulla capacità di assorbimento della vegetazione del pianeta. Il nuovo calcolo proposto sposta l'assorbimento di CO2 nel periodo 1901-2100 da 915 ad almeno 1.057 miliardi di tonnellate. E, secondo i ricercatori, è possibile che questo dato possa in futuro essere ulteriormente modificato, in positivo, perché un pianeta leggermente più caldo significa un maggior sviluppo di vegetazione. Che cosa significa tutto ciò, in termini pratici?
SOLO UN PO' DI TEMPO IN PIÙ. «Abbiamo forse guadagnato un po' di tempo per trovare i metodi giustii per contenere l’aumento della temperatura terrestre al di sotto di 2 °C da oggi al 2100», ha detto Gu, che aggiunge, «Ciò non significa che possiamo preoccuparci di meno del riscaldamento globale, ma che abbiamo un margine di tempo maggiore prima di arrivare a condizioni climatiche irreversibili ed estremamente infauste per l'umanità».
Questa ricerca potrebbe spiegare perché la crescita della temperatura degli ultimi anni non è stata quella predetta dai modelli climatici.
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