Un aquilone? No. Un dirigibile? Nemmeno. Il grosso "gonfiabile" che vedete non è altro che una turbina eolica poco convenzionale. Si chiama BAT (Buoyant Airborne Turbine) e andrà a cercare venti e correnti in grado di produrre energia pulita a 300 metri dal suolo, nelle zone più remote del pianeta dove le turbine tradizionali non possono essere installate.
Guarda, una turbina che vola! BAT, un'idea dell'azienda del Massachusetts Altaeros Energy, somiglia a una gigantesca ciambella, e consiste in una sorta di "guscio" gonfiato ad elio che racchiude, al centro, una turbina eolica a tre pale, ad asse orizzontale. Quattro "pinne" integrate nel pallone la tengono in posizione, mentre tre cavi la fissano al suolo e le consentono di inviare a terra l'energia ricavata.
Eolico, è davvero un'energia pulita?
Il confronto del numero 259 di Focus (in edicola fino al 20 maggio 2014) è dedicato proprio alle pale che dividono: non inquinano, ma sono contestate.
Uno speciale sensore le consente di cambiare posizione autonomamente, per andare in cerca di venti più forti o spostarsi nel caso di minacciose tempeste. Un sistema di ventilazione di emergenza le permette persino di sgonfiarsi e discendere lentamente a terra, in caso di necessità.
Conveniente ed ecofriendly
Una volta in aria, la turbina galleggiante rispedisce a terra una quantità di energia 2 o 3 volte superiore rispetto a quelle tradizionali. Ma soprattutto, per funzionare non ha bisogno di costose e ingombranti infrastrutture difficili da trasportare: è quindi la soluzione ideale per quelle aree isolate del pianeta scollegate dalle grandi reti elettriche continentali, e dove le altre fonti di energia sono al momento molto costose.