Il futuro dei coralli è bianco, ma non luminoso. Il global warming è destinato a uniformare sulle tacche alte del termometro le temperature oceaniche, togliendo ai coralli l'ultimo baluardo di difesa contro il bleaching, ossia lo sbiancamento dovuto all'espulsione dai reef delle loro alghe fotosintetiche.
Allenamento. Se i coralli riescono a sopravvivere a ondate di caldo come quelle portate da El Niño, è perché i grandi sconvolgimenti termici sono in genere preceduti da brevi ondate di calore moderato, che permettono ai coralli di prepararsi al peggio che verrà. Questi segnali di "allerta" sono seguiti da una raffreddamento delle acque (un periodo in cui il corallo si riassesta) e infine dall'arrivo calore vero e proprio.
Corallo avvisato... Analizzando i dati sulle temperature attorno alla Grande Barriera Corallina australiana, i ricercatori dell'Australian Research Council Centre of Excellence for Coral Reef Studies hanno scoperto che, negli ultimi 30 anni, tre quarti delle peggiori calure sono state precedute da una di queste avvisaglie, che hanno preparato i coralli riducendo la loro mortalità del 50%.
Calore costante. Se da qui al 2100 le temperature oceaniche salissero di 2 °C, la percentuale di segnali di allerta scenderebbe al 22%. Ma a livello locale, è sufficiente un aumento di mezzo grado per perdere questo meccanismo di adattamento: «Le temperature non scenderebbero più sotto il livello di stress», spiega Scott Heron della NOAA. «Invece di avere un periodo di riposo tra la preparazione e l'apice dello stress, i coralli vivrebbero un esteso periodo di stress».