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Ecolight, consorzio che gestisce la raccolta differenziata dei rifiuti elettrici ed elettronici (RAEE), dà i “numeri”: ben 12 mila tonnellate di elettrodomestici piccoli e grandi consegnati dagli utenti ai negozi tramite il sistema dell’Uno contro Uno. La raccolta funziona, ma si può fare di più e meglio.
“Oltre 3.000 i negozi italiani fanno la raccolta Uno contro Uno”
Dati Ecolight - Lentamente, ma con costanza, anche i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) si stanno trasformando in una risorsa. Sempre meno elettrodomestici, infatti, finiscono in discarica e vengono invece differenziati. Sono i dati forniti dal Consorzio Ecolight - incaricato di gestire la raccolta di questa categoria di rifiuti e di avviarli al riciclo - che parlano di ben 12 mila tonnellate raccolte l’anno scorso e di 4 mila nel 2010 - anno in cui è entrato in vigore il decreto che impone il cosiddetto "Uno contro Uno". I negozi di elettrodomestici, infatti, a partire dal 18 giugno 2010, sono obbligati a raccogliere i vecchi apparecchi in caso di acquisto di uno nuovo di pari caratteristiche. Chi compra, insomma, una TV ultimo modello per sostituire il vecchio schermo da salotto, quindi, può consegnare il suo rifiuto al negozio che è tenuto a ritirarlo senza addebitare spese al cliente.
Si può fare di più - Ecolight, però, non canta ancora vittoria e precisa che i risultati sono buoni, ma possono ancora migliorare. Come? Risolvendo due dei problemi principali: i clienti portano molti grandi elettrodomestici e pochi piccoli apparecchi, e la normativa per il recupero e il riciclo dei RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) è ancora incompleta e inefficiente. Secondo Giancarlo Dezio - direttore generale di Ecolight - sono stati raccolti in negozio circa 300 mila pezzi nel 2011, l’85% dei quali è rappresentato dai grandi elettrodomestici mentre pochissimi sono i telefonini, le apparecchiature hi-tech, i frullatori e i giochi elettronici che vengono consegnati per l’Uno contro Uno. Il secondo problema è strettamente legato alle piazzole ecologiche, dove i negozianti devono portare i rifiuti elettronici raccolti dai clienti. I rifiuti, per legge, possono restare al massimo per 30 giorni, mentre per Ecolight sarebbe meglio allungare il periodo massimo di stoccaggio ad almeno tre mesi in modo da diminuire i costi di stoccaggio e trasporto a carico dei negozianti.
3.000 negozi - In Italia sono ben 3.000 negozi di elettrodomestici a fare l’Uno contro Uno. Grandi e piccoli punti vendita si sono adeguati alla nuova normativa accollandosi i costi aggiuntivi di raccogliere e consegnare i rifiuti elettronici.
I negozi di elettrodomestici, però, in Italia sono molti di più e anche da questo punto di vista si deve fare ancora molto prima che tutta la rete di vendita si adegui al decreto.
Rifiuti pericolosi - I piccoli e grandi elettrodomestici, infatti, non vanno assolutamente portati in discarica perché sono estremamente inquinanti. Tutte le parti elettroniche contengono metalli pesanti e altre sostanze tossiche, mentre le parti metalliche potrebbero essere recuperate al 100% trasformandosi in nuova materia utile per l’industria. A questo proposito, è molto utile leggere la classifica annuale di Greenpeace sui gadget elettronici per scoprire quali sono i modelli meno inquinanti.
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