Roma, 11 mar. - (AdnKronos) - Se la gestione delle risorse idriche preoccupa i singoli cittadini, ancora di più sta a cuore alle aziende. Lo rileva uno studio realizzato dall'ente internazionale di certificazione Dnv Gl - Business Assurance con l'Organizzazione delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Industriale (Unido) e l'istituto internazionale di ricerca Gfk Eurisko, che ha coinvolto 1.907 professionisti di differenti settori in Europa, Nord America, Centro e Sud America e Asia.
Ad emergere è che la gestione delle risorse idriche preoccupa a livello personale (73%) e a livello sociale (83% degli intervistati), ma anche in prospettiva di "business". Il 70% delle aziende considera infatti le problematiche relative alla gestione dell'acqua rilevanti per le proprie strategie aziendali, con punte dell'85% nel caso di imprese che utilizzano acqua nei processi produttivi.
Un quinto di queste non è a conoscenza della legislazione nazionale in materia e solo un terzo del totale mondiale delle aziende si è già dotata di una "policy di water management". Dallo studio emerge che la gestione dell'acqua è una questione affrontata principalmente in chiave di efficienza; tra le preoccupazioni da parte delle aziende, la riduzione dei consumi è in cima alla lista.
Spinte da esigenze di misurazione e di ottimizzazione, la metà delle imprese ha intrapreso iniziative di gestione dell'acqua negli ultimi cinque anni. Le tre iniziative più comuni sono il monitoraggio dei consumi, la definizione di obiettivi specifici e l'investimento in dispositivi idrici efficienti. Le iniziative non sono motivate dall'opportunità di ottenere un vantaggio competitivo, né dalla pressione da parte degli stakeholder.
Solo il 10% delle aziende si sente spinto all'azione da richieste di rendere pubblica la propria performance idrica e anche la pressione da parte di consumatori e stakeholder rappresenta un elemento marginale. Con gli adempimenti di legge e le motivazioni economiche a rappresentare le leve principali che spingono le aziende all'azione, la gestione dell'acqua risulta nuovamente legata all'efficienza e alla regolarità della performance aziendale.
Il rapporto evidenzia, inoltre, che dalle iniziative legate alla gestione dell'acqua, le aziende hanno beneficiato specialmente in termini di conformità alle normative e risparmio economico. I principali ostacoli al progresso nella gestione delle risorse idriche, invece, vengono identificati nelle ristrettezze economiche, nell'assenza di particolari pressioni e nella mancanza di adeguata consapevolezza in materia.
Da un lato, infatti, le aziende sono ostacolate dalla mancanza di consapevolezza del management e di consenso sul da farsi. Dall'altro lato, lamentano la mancanza di risorse finanziarie, lo scarso ritorno degli investimenti e la necessità di focalizzarsi su obiettivi a breve termine.
Per il futuro le aziende pensano di focalizzarsi di più sulla gestione dell'acqua sia in termini di riduzione di impatto ambientale sia in termini di miglioramento della performance aziendale, grazie all'incremento di risparmi finanziari e del miglioramento del vantaggio competitivo.
Le attività legate all'efficienza rimarranno le azioni più diffuse, ma aumenteranno anche attività più sofisticate come la formazione del personale e la conduzione di audit. "L'acqua è destinata a rappresentare uno degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile in discussione a livello globale - commenta Li Yong, direttore generale di Unido - I risultati dello studio consentiranno a Unido e ai suoi partner anche di perfezionare il proprio approccio nel fornire supporto tecnico ai governi e alle imprese".
"Nel corso del XX secolo la domanda di acqua è aumentata di sei volte mentre la popolazione è raddoppiata - aggiunge Luca Crisciotti, amministratore delegato di Dnv Gl Business Assurance - È evidente che la scarsità d'acqua è un problema globale di cui siamo responsabili. Esserne consapevoli è il primo passo. Le aziende stanno iniziando a rendersene conto e sarebbero molto probabilmente portate a fare di più se le pressioni da parte degli stakeholder fossero pari a quelle per l'inquinamento o la sicurezza".