Roma, 13 nov. - (AdnKronos) - Vino biodinamico, carne biologica di pura razza maremmana e pollo di campagna allevato a terra, formaggi Dop, verdure dell’orto, pani realizzati con grani antichi. Dopo gli home restaurant e gli chef a domicilio arriva una nuova tendenza della convivialità a km zero e di qualità. E’ il “delivery wellness”: in questo caso, ad arrivare in casa sono direttamente i produttori che ai commensali non solo offrono le eccellenze della tradizione enogastronomica, ma anche la storia dell’alimento o della ricetta proposti.
Un percorso a ritroso che dal piatto conduce fino al campo o al pascolo dove nascono questi sapori d’autore. “C’è un crescente bisogno di ricerca della qualità, anche nel settore agroalimentare e della convivialità, che sia in grado di recuperare il piacere di stare a casa - spiega il presidente dell’associazione Delivery Wellness, Roberto Ricci - Per questo proponiamo dei percorsi sensoriali che per ora sono limitati all’enogastronomia, ma in futuro potranno essere estesi anche ad altri settori, in cui gli ospiti collaborando direttamente nell’organizzazione dell’evento verranno messi in contatto con i produttori che, oltre a presentare i propri prodotti, ne racconteranno la storia”.
Protagonisti delle serate non sono gli chef o il ristorante stellato, ma il prodotto, l’ingrediente base che sia pasta, olio o vino, e quindi agricoltori, pastori, casari, allevatori. Un network di aziende grazie al quale realizzare per l’ospite diversi percorsi alimentari, anche su misura: si può quindi scegliere di ospitare in casa un percorso dedicato al vino oppure ai formaggi. E per partecipare? Basta iscriversi all'associazione (https://deliverywellness.wordpress.com/).
“Sono già diverse le richieste di persone che desiderano organizzare nella propria casa cene con i prodotti alimentari d’autore - spiega Ricci - Sarà un modo nuovo di viaggiare senza uscire di casa, per chi non ha tempo di andare alla ricerca delle chicche enogastronomiche e però cerca nuovi stimoli per intrattenere i propri invitati”. Basta pensare che l’Italia ha il più alto numero di prodotti agroalimentari protetti, 274 nel food, 523 i vini e ben 960 i prodotti agroalimentari tradizionali. Una biodiversità alimentare enorme nella quale non è sempre facile orientarsi per trovare l’eccellenza.
Abbiamo partecipato a una serata “delivery wellness” ed ecco cosa abbiamo trovato: il prosecco biologico e biodinamico Colfondo Casa Belfi di Albino Armani, lasagne preparate solo con ingredienti "firmati" dal gastronomo sabino Stefano Facioni, la carne biologica di pura razza maremmana dell’Azienda agricola Morani di Tolfa, il pollo di campagna allevato a terra dall’Azienda agricola di Patrizio Nicolai di Tuscania che ha portato anche l’olio nuovo “Oleania”, il pane biologico di Pina Fioretto, profonda conoscitrice dei grani scomparsi; un itinerario stagionale tra i formaggi di "Casa Lawrence".
Tutti produttori laziali, ma il progetto dell’associazione è quello di allargarsi anche alle altre regioni e alle produzioni di nicchia e di eccellenza anche straniere e di andare oltre l’enogastronomia per proporre il concetto di “vivere bene” in tutte le sue accezioni: dai prodotti per il benessere ai nutraceutici, dai sigari alla cioccolata.