Mentre Milano si cimenta con l'ecopass, l'Australia si appresta a sviluppare l'auto ad aria compressa. Il progetto non è nuovo, anzi. Inventata dai francesi Guy Nègre e Louis Arnoux agli inizi degli anni '90, oggi, finalmente, sembra che il progetto possa vedere la luce.
Susanna Trave, 18 gennaio 2009
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L'auto a emissione zero è dietro l'angolo? È dagli anni '90 che ogni tanto qualcuno tira fuori la chimera del motore ad aria compressa, ma forse, questa volta, c'è qualcosa di più concreto (foto da iSpot: curiosità e stranezze dal mondo della pubblicità). |
Oggi è stata ribattezzata OneCat: è la vettura ad aria compressa d'origini francesi che sarà costruita (stando alle più recenti dichiarazioni) in Australia. Destinata, almeno inizialmente, al mercato locale. A sviluppare il progetto è stata la MDI-Energy, di Guy Nègre e Louis Arnoux, padri del cuore della OneCat, ovvero del suo motore che funziona ad aria, che sono riusciti a convincere gli australiani a utilizzare l'innovativa automobile. Raccogliendo così il milione e mezzo di dollari necessario per iniziare la fabbricazione. Ma la OneCat, per chi segue il mondo delle auto e delle nuove tecnologie, è una vecchia conoscenza anche in Italia: già nel 2001 fu presentata al Motorshow di Bologna con il nome di Eolo...
Progettata nel 1991
È dal 1991 che Guy Nègre lavora al progetto del motore ad aria e l'auto ha visto parecchie false partenze, compresa quella italiana, che avrebbe dovuto essere prodotta con il nome di Eolo (dalla Eolo Italia) a partire dal 2002. Invece il progetto si insabbiò, e della mini car super ecologica non si ebbero più notizie. Fino all'anno scorso, quando la MDI-Energy e la società Tata Group, primo gruppo automobilistico indiano, strinsero un accordo che prevedeva la realizzazione della OneCat, economica e con motore ad aria compressa, e in diversi modelli: dalla più piccola alla familiare e fino al minibus. L'accordo con Tata, che dispone già di infrastrutture in Australia, avrebbe in gran parte facilitato la condivisione del progetto con l'Australia e la sua fattibilità.
Ad aria e benzina
Il propulsore "ecologico" ha due cilindri i cui pistoni sono mossi dall'aria che esce dal serbatoio a una pressione molto elevata. Non essendoci combustibile, le emissioni inquinanti sono... zero. Secondo il progetto, l'auto non ha marce (sostituite da un computer che controlla la potenza erogata) e richiede manutenzione minima e un cambio d'olio ogni 50mila chilometri. Ad aria, però, non si riescono a superare i 50 km/h, quindi per la OneCat è stato previsto un secondo motore, a scoppio, che abbinato al primo consente di arrivare fino a 110 km/h.
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Tra le caratteristiche dichiarate citiamo l'autonomia di 150 km con un pieno d'aria, da fare in 3 minuti attraverso un compressore, al costo di circa 2,50 euro, oppure in circa 4 ore grazie a un alimentatore da collegare a una normale presa elettrica, con un costo di circa 1,5 euro. È il ritratto quasi surreale, visti i tempio, di una utilitaria maneggevole, pulita, ecologica ed economica, non solo nel mantenimento, ma anche, sembrerebbe, nel prezzo di acquisto che dovrebbe aggirarsi intorno ai 5.400 euro. I primi modelli potrebbero essere pronti verso la metà del 2008 per il mercato australiano e neozelandese. Ma alla stessa epoca la piccola auto dovrebbe essere disponibile anche in India, a prezzi ancora più contenuti.
E in Europa?
Quanto al mercato europeo, sebbene si vociferi che OneCat potrebbe arrivare sulle nostre strade nel 2009, qualche perplessità è stata già sollevata. Infatti, per poter rendere efficiente il mezzo, è stata ideata una struttura molto leggera, in fibra di vetro, materiale con il quale verrebbe costruita la maggior parte del telaio e anche la scocca. Questo sarebbe un grave punto debole per quanto riguarda l'immissione in commercio nei Paesi del Vecchio Continente, perché non supererebbe i test di sicurezza UE.
Ancora un miraggio
L'automobile ad aria compressa francese sarà dunque venduta... ma non in Francia né in altri Paesi europei, almeno per adesso. È non si può dire che la MDI-Energy non ci abbia provato; sembra, infatti, che i gravi ritardi nel lancio della nuova vettura siano dovuti al fatto che la società abbia aspettato a lungo che un produttore francese si facesse avanti. In ogni modo, la tecnologia del motore ad aria compressa sembrerebbe per davvero pronta per essere finalmente sfruttata.