Ecologia

Invenzioni sì ma sempre meno brevetti, così in Italia si ripete la storia del genio Meucci

Belpaese undicesimo a livello europeo con 4.662 registrazioni nel 2013. Frezzato (Aicipi): "Non mancano le capacità ma non c'è la cultura del brevetto perché i costi sono alti e manca un premio per gli inventori le cui opere hanno successo commerciale, cosa che invece in Germania c'è"

Roma, 24 dic. - (AdnKronos) - Da Leonardo a Guglielmo Marconi, da Alessandro Volta ad Antonio Meucci fino al team di ingegneri della Olivetti che con la 'Programma 101' nel 1962 realizzarono il primo Pc della storia, l'Italia, patria di genio e invenzioni che hanno cambiato il mondo, negli ultimi anni sembra essere in affanno.

Il Belpaese infatti, secondo i dati diffusi dall'European Patent Office, è solo undicesimo a livello europeo per presentazione di brevetti industriali con 4662 registrazioni nel 2013. Solo il 30% rispetto ai 15421 presentati dalla Germania. E lo Stivale scivola addirittura al tredicesimo posto se ci si allarga agli Stati Uniti.

Ma il genio italiano non è andato in pensione. "Abbiamo degli inventori, l'Italia continua ad essere un'eccellenza - assicura all'Adnkronos Daniele Frezzato, vicepresidente dell'Associazione italiana dei consulenti ed esperti in proprietà industriale di enti e imprese (Aicipi) - nonostante la crisi e la diminuzione delle risorse investite, ci sono centri di ricerca molto validi con équipe di altissimo livello, basti pensare al Cnr".

24 dicembre 2014 ADNKronos
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